Musa ispiratrice e soggetto di uno dei più grandi artisti mai esistiti, supera i confini spaziali e temporali e continua ad instillare nella mente umana estro e creatività. Non parliamo di una icona del cinema o della moda, ma di una egregia rappresentante del mondo più pop che esista: la lattina della zuppa al pomodoro Campbell. Se Andy Warhol l’ha portata fuori dai supermercati rendendola icona immortale del suo tempo e soggetto della pop-art per eccellenza, oggi c’è chi non si limita a ritrarla ma la utilizza in modo pratico per dare vita ad opere di design. Willem Heeffer è un designer olandese con base ad Helsinki che ha destinato le lattine della mitica soup a diventare pezzi di arredamento, con un semplice ma geniale progetto di riuso creativo.Tra le sue mani le latte vuote di Campbell Tomato Soup sono diventate lampadari, così come le altrettanto iconiche lattine di Heinz Beanz (fagioli in scatola).
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Il riciclo di materiali di scarto è il fil rouge che accomuna tutte le sue opere, così come la volontà di astrarle completamente dal loro contesto originale per creare qualcosa di completamente nuovo e inaspettato. L’obbiettivo, afferma Heeffer, è quello di dar vita ad un prodotto che a primo impatto risulta ‘bello’, ma che ad uno sguardo più approfondito rivela anche una storia. Ed ecco che dalle sue lattine riciclate nascono lampade pendenti, porta oggetti di varie fogge, appendi abiti: l’importante è che ognuno di essi sia abbastanza utile e intelligente da riuscire, di primo acchito, a disconnettersi per un momento il passato da cui proviene, in modo da diventare nuovo, pur svelando pian piano tutte le altre ‘vite’ che ha vissuto.
Tra le opere meglio riuscite, i lampadari pendenti fatti con le suddette lattine sono diventati pezzi di arredamento in luoghi pubblici di Helsinki, come il ristorante ispirato ai diners americani Midhill dello chef Hans Välimäk. 334 lattine (in questo caso Heinz, raccolte grazie a diversi ristoranti) nel locale si sono trasformate in un grandi lampadari a grappolo, ma anche in porta posate e in un grande display da parete che funge da vano porta oggetti. Un tempo erano vendibili singolarmente, ma allo stato attuale delle cose, a causa di questioni legate ai diritti d’autore, il designer non può più vendere gli oggetti creati con le lattine Campbell. Spiacevole questione che contrasta nettamente con il principio del riuso creativo, per non parlare della questione totalmente anti-ecologica di fondo: meglio buttare oggetti che riutilizzarli.
In ogni caso ci sono sempre le latte d’olio usate che il designer colleziona dal punto di raccolta locale, le quali risultano particolarmente vintage grazie all’effetto scolorito del metallo su cui sono stampate scritte e marchi. Ma la magia del riciclo non si limita alle lattine: per un’agenzia di viaggi Heeffer ha creato il lampadario in foggia di candelabro composto di sci, lo Ski-Chandelier. Di forte impatto estetico, dalla forma curiosa che ricorda un fiore, multicolore grazie alle tavole diverse l’una dall’altra (donate da amici e conoscenti), il lampadario è posizionato alla vetrina dell’agenzia viaggi e attira l’attenzione in modo eccellente ricordando ai potenziali clienti il divertimento di una giornata sugli sci. Altro interessante oggetto di design è l’appendiabiti che nasce da vecchie viti industriali in acciaio.
La fine del ciclo vitale di un oggetto è spesso solo apparente, artisti e creativi di ogni disciplina ce lo insegnano, e le opere di Heeffer vogliono ancora una volta sottolineare che ciò che consideriamo spazzatura può diventare design. Per avere maggiori informazioni e vedere tutti i progetti e prodotti www.willemheeffer.nl