La bionda designer compie sessant’anni il prossimo 2 maggio e nonostante l’apparente normalità che sembra regnare all’interno dell’azienda, questa è solo la facciata più rosea di un traguardo difficile econquistato da una donna, che ha sorretto, fin da giovanissima, una pesante eredità sulle proprie spalle. Perché la vita della giovane Donatella, che ha da sempre affiancato Gianni nella cura del marchio Versace, fino ad assumere la direzione del ramo Versus nei primi anni’80, cambia radicalmente nel 1997.
In quell’anno, mentre lei è a Roma ad una sfilata di moda, il fratello Gianni viene assassinato sulle scale della propria casa di Miami. Questo vorrà dire, per la più che trentenne Donatella, assumersi l’incarico dell’azienda famigliare e il peso dell’eredità con un genio, che oltre ad essere amato dalle folle, e anche l’oggetto privilegiato del suo amore famigliare e personale.
Il percorso, nemmeno a dirlo, è da subito in salita. La stampa mette sotto osservazione il lavoro della stilista, che oltre a sviluppare un’amicizia con le star del calibro di Elton John, sviluppa una dipendenza da cocaina che la renderà schiava per circa diciotto anni. Sulla testa della giovane Versace, pesa infatti il confronto con il fratello. E la pressione è fortissima, tanto che un mix di scelte sbagliate ed erronee, portano l’azienda sull’orlo del crack nel 2002. Eppure, nonostante le sfide, oggi Donatella è pronta ad abbracciare un importane giro di boa, semplicemente a modo suo. Ovvero con quella grinta e quella voglia di apparire, che ne hanno fatto un personaggio e un’icona del tempo contemporaneo.