Nato sulla costa basca da una modesta famiglia, Cristobal apprendette dalla madre sarta l'arte di cucire.
Nel 1919 apre in Spagna la sua prima boutique, e da allora si fa presto conoscere nel mondo della moda. Saranno Coco Chanel e Madeleine Vionnet, incontrate per caso, a farlo entrare tra gli stilisti più conosciuti.
Il rapporto con Coco Chanel fu turbolento e travagliato. Tra i due nacque un'istantanea stima, tanto che la francese diceva di lui che fosse l'unico in grado di realizzare perfettamente tutte le fasi della realizzazione di un abito.
Poi qualcosa si ruppe. Coco aveva garantito alla rivista WWD la presenza dello schivo Cristobal per un servizio fotografico insieme, ma lui non si presentò. Lei, irritata, lo descrisse nell'intervista con parole poco lusinghiere .
Il perdono non arrivò mai, ma Balenciaga si recò al funerale della stilista, dove fu accolto con stupore anche da alcuni colleghi.
Tra i primi omosessuali dichiarati, Balenciaga si innamorò a Parigi del grande amore della sua vita, il franco-polacco Wladzio Jaworowski, suo compagno nella vita e sul lavoro.
Dopo un periodo difficile durante la guerra, dal suo termine Balenciaga aprì numerose boutique in tutta Europa e divenne internazionalmente famoso e rispettato.
Tra gli aneddoti che si raccontano, vi è un certo astio dello stilista nei confronti del collega Christian Dior, colpevole di essere "succube" della stampa e delle celebrità del momento.
In particolare, si dice che Cristobal si rifiutasse di vestire anche le donne che si servivano delle boutique Dior.
Ma dello spagnolo si racconta anche una grande affezione al mestiere e un'immensa disponibilità ad aiutare i talenti emergenti, come Emanuel Ungaro e Givenchy.
In pochi anni, però, le sue collezioni divennero "fuori moda", non al passo con i tempo. Nel 1976 presenta la sua ultima collezione, dopodichè lascia la moda. Quattro anni dopo mancherà a Valencia.
Christian Dior lo definì “The master of us all”, ed oggi l’autrice Mary Blume intitola in questo modo la biografia che racconta la vita di Cristobal Balenciaga. La sua storia ricorda quella di alcuni scrittori moderni che, schivi e timidi, non si fanno vedere in giro e di cui si raccontano le più svariate leggende. Come in questi casi, anche per lo stilista spagnolo si raccontava che non esistesse, e che i suoi capi fossero realizzati da più sarti.
Ora, il libro edito da Farrar, Straus and Giroux racconta chi era veramente, attraverso i suoi capi e i suoi amici e colleghi, quei pochi che lo hanno conosciuto.