A quattordici anni dalla sua prima edizione ritorna a Roma Off Loom, antologia esaustiva della migliore produzione italiana di Fiber Art, uno scenario in cui si muovono personalità di caratura internazionale e giovani di scintillante talento da anni impegnati in una ricerca che porta lustro al nostro paese senza che esso se ne accorga.
Saranno in mostra presso il Museo Nazionale delle Arti e delle Tradizioni Popolari di Roma, dal 23 gennaio al 12 aprile, trentaquattro artisti, tra essi il gotha della fiber nazionale ma anche i migliori tra gli esordienti. Che daranno vita a una grande festa per gli occhi ed il tatto: sculture soffici, la tecnica tradizionale dell’arazzo condotta verso soluzioni imprevedibili, il gusto per il colore e la materia.
Ecco l’elenco completo degli artisti in mostra: Enrico Accatino, Riccardo Ajossa, Giuliana Balbi, Marisa Bandiera Cerantola, Luciana Costa Gianello, Eva Basile, Paola Besana, Renata Bonfanti, Linda Caorlin, Vito Capone, Wanda Casaril, Ettore Consolazione, Elisabetta Diamanti, Laura Guerinoni, Maria Lai, Claudia Losi, Federica Luzzi, Roberto Mannino, Sandra Marconato, Noushin Moghtader, Gina Morandini, Anna Moro Lin, Lucia Pagliuca, Simona Paladino, Raffaele Penna, Lydia Predominato, Maria Savoldi, Marilena Scavizzi, Sarah Seidmann, Franca Sonnino, Maria Luisa Sponga, Mimmo Totaro, Mario Tudor, Roberto Zanello.
Ma cos’è la Fiber Art? Pochi in Italia, soprattutto nell’area Centro Sud della nazione, sanno rispondere a questa domanda, anche tra gli appassionati e persino tra gli studiosi d’arte contemporanea. Eppure la Fiber Art,conosciuta anche come Textile Art, Fiber Work, Art Fabric, Nouvelle Tapisserie e Soft Sculpture, si segnala, a livello internazionale, per l’originalità e l’audacia autentiche della sua ricerca, tratti difficili da rintracciare in altre forme dell’odierna produzione artistica. L’esordio dell’arte tessile come movimento artistico si colloca all’inizio degli anni Sessanta del ‘900, il periodo delle prime importanti rassegne espositive, eventi che vanno intesi come atti finali e suggelli di un lungo processo di emancipazione dall’artigianalità.
La visita alla mostra consentirà di comprendere la natura fluida del movimento Fiber, all’interno del quale opera una vasta e stilisticamente diversificata compagine di artisti portati a raccordo dall’utilizzo di un comune mezzo espressivo, la fibra. I fiber artisti lavorano con le fibre dell’antica e della moderna tradizione tessile: le lane, le sete, i cotoni, i filati sintetici, ma anche con carta, paglia e spago, con le fibre metalliche e con quelle plastiche, oppure con la lana di vetro e via così, sino ad arrivare al concetto immateriale di fibra ottica.