Da “La vie en rose” a “Inception”, da “Nemico pubblico” a “Il cavaliere oscuro – Il ritorno”, Marion Cotillard è sempre stata un’attrice che non ha avuto paura di confrontarsi con ruoli e generi molto diversi tra loro. Per il suo ultimo ruolo, quello in “De rouille et d’os” (“Rust and Bone”) di Jacques Audiard, interpreta addirittura una donna rimasta senza gambe, e costretta su una sedia a rotelle. Una performance che ha riscaldato i cuori della stampa al Festival di Cannes, che ha applaudito il film e soprattutto un’interpretazione indimenticabile.
“Di solito scelgo un ruolo dopo aver letto la sceneggiatura e aver provato delle emozioni – racconta l’attrice all’incontro con la stampa – e arrivo sul set conoscendo quasi totalmente il mio personaggio. Ma stavolta ero spaesata e avevo paura di sbagliare. Jacques mi ha rincuorata: nemmeno lui, inizialmente, sapeva fin dove ci saremmo spinti con il personaggio. Dunque è stata un’esplorazione che abbiamo fatto insieme”.
Ispirato a una raccolta di racconti di Craig Davidson (“Ruggine e ossa”, ed. Einaudi), e concepito come una “love story all’epoca della crisi”, “De rouille et d’os” racconta di come l’amore per un padre single e pugile sfortunato (Matthias Schoenaerts) riesca a salvare la vita della protagonista: “Tutti quanti affrontiamo momenti durissimi, ma la cosa che ci accomuna è l’istinto di sopravvivenza. Si tratta della nostra lotta per la felicità. La questione finale è: abbiamo abbastanza forza per superare le tragedie che ci colpiscono?”.
Per lei non c’è differenza tra lavorare in Europa e in America: “Per me ogni film è un’avventura che ha un capitano diverso – conclude – Un film di Jacques Audiard è diverso da uno di Michael Mann. Così come uno di Mann è diverso da uno di Christopher Nolan”.
“De rouille et d’os” sarà distribuito in Italia dalla BIM distribuzione.