“Lisette Model era tanto elegante quanta sconcia. Era capace di intrattenere gli angeli in cielo e sbirciare impudicamente sotto le loro vesti. Nel suo lavoro c’era qualcosa in agguato, un’essenza profondamente animata. Critica, ma anche fonte di vita: abbracciava la mortalità che ci attende tutti sin dalla nascita, sapendo che ogni impulso si atrofizza subito se non viene fissato in un’immagine. La fotografia era l’unico mezzo adatto a quella dinamica, e Lisette l’abbracciò in tutti i suoi gesti.” Larry Fink
Lisette Model nasce a Vienna nel 1901 e vive quasi quindici anni in Francia prima di stabilirsi a New York nel 1938. Comincia a fotografare alla fine degli anni ’30 nel sud della Francia. Nel 1940 le sue foto sulla Promenade des Anglais vengono pubblicate sulla rivista PM di New York: un successo immediato a cui seguono numerose mostre. Dal 1941 al 1955 collabora con Harper’s Bazar e come primo incarico realizza un servizio fotografico su Coney Island. Qui scatta una delle sue immagini più celebri che ritrae una donna enorme e piena di vita, in costume da bagno nero, accovacciata con le mani sulle ginocchia. La sua produzione non è molto vasta ma la sua grande comunicatività l’ha resa un’insegnante appassionata. Inizia ad insegnare nel 1949, nel 1951 diventa docente della New School for Social Research a New York e continua fino alla sua morte, avvenuta nel 1983.
Di Lisette Model si diceva scattasse fotografie con tutto il corpo. Un’artista per caso che ha fatto la storia della fotografia e che ha influenzato con la sua passione e il suo carisma generazioni di fotografi altrettanto importanti come Diane Arbus, Peter Hujar, Bruce Weber, Eva Rubinstein, per citarne solo alcuni. La sua opera e quella dei suoi successori viene raccontata nella mostra itinerante “Lisette Model e la sua scuola. Fotografie 1937 – 2002”, presentata in anteprima italiana al Museo di Roma in Trastevere dal 12 settembre al 2 novembre 2008.
L’esposizione è a cura di Diana Edkins e Larry Fink ed è prodotta dalla Aperture Foundation di New York, organizzazione no profit dedicata alla fotografia e alle arti visive, che ha anche editato il catalogo della mostra.
Solo all’età di trent’anni Lisette Model (1901-1983) comincia ad esplorare il mondo della fotografia, ma adotta immediatamente uno stile ironico e personalissimo con cui rappresenta dapprima la Francia e poi l’America della seconda metà del Novecento, dalle spiagge pubbliche di Coney Island ai jazz club, dalla ricchezza oziosa della Fifth Avenue alla semplicità dei ritrovi di quartiere. Immagini acute e inconsuete eppure a volte così grottesche da sfiorare la caricatura. La sua capacità di “ritrarre nell’intimo la gente” – come scrisse di lei un’altra grande fotografa del XX secolo, Berenice Abbott – è ciò che la lega profondamente ai suoi successori. È per questo motivo che in mostra, accanto alle 21 immagini della fotografa americana, sono presenti oltre 100 fotografie di 12 celebri artisti che a lei si sono ispirati: Diane Arbus, Bruce Cratsley, Elaine Ellman, Larry Fink, Peter Hujar, Raymond Jacobs, Ruth Kaplan, Leon Levinstein, Eva Rubinstein, Gary Schneider, Rosalind Solomon e Bruce Weber.
“Diane Arbus fu la sua allieva più famosa. – afferma Fink – Le sue fotografie suscitano al contempo terrore e solleticamento dei sensi. La sua vita le impose un senso di pericolo, e nella loro onestà le sue immagini sono colme di agghiacciante compassione”. Sono più evanescenti invece, le immagini di Bruce Cratsley, che vive la fotografia in modo intensamente interiore. Lisette Model ha avuto una forte influenza anche su Elaine Ellman che deve il suo successo soprattutto alla capacità di creare immagini con cura ed intuito allo stesso tempo. In mostra anche 22 ritratti di Larry Fink, dal 1958 al 1962 allievo della Model, che rivelano con intensità momenti solitamente lasciati nascosti, e 8 fotografie di Peter Hujar, da cui traspare un senso di solitudine e mortale fragilità. Di Raymond Jacobs – a cui Lisette Model, guardandone i lavori per la prima volta, disse: “Sei un fotografo. Devi diventare un fotografo” – si possono osservare due ritratti di Louis Armstrong accanto a quelli di gente comune. Presente anche una selezione delle famose immagini con cui Ruth Kaplan ha raccontato l’edonismo, la decadenza e la sensualità dei bagni pubblici, uno sguardo particolarissimo che rappresenta la vera identità delle persone espressa attraverso i loro corpi.
Ampio spazio viene dedicato a Leon Levinstein, uno dei maggiori esponenti della fotografia di strada: volti, ombre, gambe, attimi effimeri raccontati senza alcun sentimentalismo, seguendo gli insegnamenti della Model. Persone e spazi vuoti sono invece i soggetti prediletti da Eva Rubinstein, fotografa dalla vita errante, inizialmente ballerina e attrice teatrale, convinta che ogni suo ritratto sia una rappresentazione di se stessa vista con gli occhi degli altri. Gary Schneider, invece, rappresenta soprattutto corpi nudi manifestando un interesse trasversale tra arte e scienza che ha visto il suo momento più alto nella raccolta Genetic Self-Portrait.
In mostra anche 17 immagini di Rosalind Solomon. Grazie allo studio con Lisette Model la Solomon affina la sua poetica, finalizzata non a documentare la realtà bensì a superare le convenzioni allineando l’orrido con la bellezza. Infine sono esposti 4 ritratti di Bruce Weber, conosciuto dal grande pubblico per le campagne pubblicitarie di Versace, Calvin Klein e Ralph Lauren, che deve il suo successo alla capacità di combinare uno stile classico ad un atteggiamento viscerale e sensuale.
La mostra rappresenta un’incursione nel mondo della fotografia, un’occasione preziosa per ammirare in un’unica sede le opere dei più grandi fotografi del Novecento newyorkese.
Lisette Model e la sua scuola. Fotografie 1937 – 2002
dal 12 settembre al 2 novembre 2008
Roma, Museo di Roma in Trastevere
Orari Martedì-domenica 10.00-20.00 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Biglietto€ 5,50 intero; € 4,00 ridotto
Info Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 22.30)