Sensuale, trasgressiva ma anche profondamente affascinata dall’armonia dei corpi e da quello stile ricco ma anche dalla caratterizzazione di una femminilità fredda e misteriosa. Tamara de Lempicka la pittrice attiva nella prima metà del ‘900, vicina all’espressione artistica dell Art Déco e i cui ritratti troneggiano per esempio nel salotto della cantante Madonna, è una delle icone dell’arte al femminile.
Questo per via di uno segno pittorico inconfondibile e di una vita da outsider agiata passata tra Varsavia, Parigi e infine l’America e il Messico. Oggi una mostra suddivisa in sette percorsi tematici a Torino, presso Palazzo Chiabese, ricorda il talento della pittrice, ma anche il coraggio, nel dichiararsi apertamente bisessuale, e infine la carica erotica, dal 19 marzo al 30 agosto 2015.
80 opere per raccontare Tamara, la ricca eccentrica, la pittrice, ma anche l’artista prototipo di un femminismo glamour sostenuto da un’iconografia di successo fatta di macchine, abiti eleganti e una vita che sembrava risplendere di luce propria. Per ricostuire tutta la profondità di un percorso esistenziale ed artistico, la mostra suddivide quindi il corpus di opere lempickiane in sette percorsi. I mondi di Tamara, Natura morta, Devozione, Ritratti, Nudo e Moda, dove ognuno racconta un periodo e un’ispirazione particolare della pittrice.
Sì perché l’eclettismo della Lempicka non si arresta sul ciglio di un immaginario per così dire laico. Anche l’estetica religiosa, la bellezza e la carica morale di certe madonne artistiche, costituisce un terreno di esplorazione di una delle sfumature rosa dell’essere donne. E il pubblico ha sempre premiato questa poliedricità con un immenso seguito e affetto, fino a renderla una delle icone più famose del XXI secolo.