Una vera e propria adunata di star, guidata da due degli attori più cool di sempre, George Clooney e Brad Pitt, ha preso d’assalto il Wilshire Ebell Theater di Los Angeles per una performance unica nel suo genere: una messa in scena della pièce “8” di Dustin Lance Black, sceneggiatore di “Milk” e “J. Edgar” e gay dichiarato. “8”, per l’appunto, racconta di come si sia giunti alla sentenza che ha ribaltato la californiana Proposition 8 che intendeva privare gli omosessuali del diritto costituzionale al matrimonio.
George Clooney confessa la sua solitudine.
Il cast includeva George Clooney, Brad Pitt, Martin Sheen, Jamie Lee Curtis, John C. Reilly, Jane Lynch e Kevin Bacon, per la regia di Rob Reiner (“Harry ti presento Sally”): tutti riuniti per sostenere la causa dell’approvazione a livello federale dell’equità matrimoniale per i gay, per la quale sono stati raccolti durante la serata più di due milioni di dollari. Clooney ha confessato di essere stato un po’ nervoso durante la preparazione, per i tempi stretti (le prove si sono svolte nel pomeriggio di sabato 3 marzo e la rappresentazione era la sera stessa) e soprattutto perché molte delle personalità coinvolte nei veri atti giudiziari erano presenti tra il pubblico.
Clooney: “Pensano che sia gay? Non importa”.
Ciononostante era visibilmente soddisfatto del risultato: “E’ importante essere dalla parte giusta della storia – ha dichiarato – Tra vent’anni, non voglio che la gente si chieda da che parte stavo. A un certo punto ci guarderemo indietro chiedendoci quale fosse il problema”. “Otto anni fa – ha ricordato infine la star – quando mio padre [il giornalista televisivo Nick Clooney] era in lizza per il congresso in Kentucky, la questione fu usata per sconfiggerlo. Ma ora non è più così”.