“La definizione di essere umano è: ‘colui che migra’. La parola arab significa ‘abitatore di tende’, in contrapposizione a hazar, ‘abitatore di una casa’ e quest’ultimo è ritenuto meno che umano”. Così Bruce Chatwin, uno dei più grandi viaggiatori del ‘900, commentava a proposito della vita dei nomadi del deserto. Questa è solo una delle tantissime citazioni, aforismi, proverbi contenuti nel delizioso “Breviario per nomadi” di Vanni Beltrami.
Ripubblicato da Voland in una nuova edizione, con una veste grafica rinnovata e i preziosi disegni di Giancarlo Iliprandi, questo testo è un libro culto per tutti i viaggiatori che preferiscono concentrarsi non tanto sulla meta da raggiungere, quanto sul percorso in sé, trovando nel viaggio la ragione stessa del viaggiare.
Suddiviso idealmente in quattro parti, che fanno riferimento a quattro azioni essenziali all’arte del viaggio, il libro snocciola piccoli grandi tesori di “saggezza nomade”, presi in prestito da autori che appartengono a epoche storiche, contesti culturali e sociali completamente diversi. Andare, vedere, sentire, ricordare: ciascuno di questi verbi racchiude un aspetto del viaggio vagabondo, che ha nella figura del nomade il suo eroe.
Il nomade non è soltanto quello che appartiene a culture millenarie, che hanno fondato sul perenne spostamento la loro esistenza: nel breviario troviamo molti proverbi tuareg, le bellissime descrizioni che Chatwin ha raccontato nel suo “Le vie dei Canti” il modo in cui gli aborigeni australiani cantano la loro geografia, rifiutando di possedere qualsiasi cosa non si possa portare con sé. Ma sono molte altre le voci che si uniscono a questo coro: voci di viaggiatori come Erodoto, il creatore della storiografia, o Lawrence Ferlinghetti, il patron della beat generation americana, o ancora Marguerite Yourcenar, Simone de Beauvoir, Italo Calvino, Antoine da Saint-Exupéry, Joseph Conrad… scrittori che in un modo o nell’altro si sono ritrovati a riflettere sulla dimensione del viaggio, dello spostarsi da un luogo all’altro, delle ragioni che spingono gli uomini dall’alba dei tempi a non restare fermi in un solo posto.
E le ragioni possono essere le più diverse: dalle citazioni se ne evincono molte, ma la dimensione che Beltrami ha preferito sottolineare è l’essenza stessa del viaggio senza che la meta ne condizioni lo svolgimento o ne offuschi le opportunità che si aprono incontrando persone diverse o posando lo sguardo su paesaggi sconosciuti. E allora, se vi sentite un po’ nomadi anche voi, non potete non concedervi la lettura di queste massime, che faranno compagnia e renderanno più intenso qualsiasi viaggio, anche il più breve e apparentemente scontato. E, mi raccomando, viaggiate leggere, come il nomade tuareg che dichiara: “Seguendo le genti della mia razza, ho per cammino tutti i cammini della mia terra deserta e non bevo – ogni volta che bevo – che l’acqua che posso tenere nel palmo della mia mano”.
Autore: Vanni Beltrami
Titolo: Breviario per nomadi
Editore: Voland
Pagine: 92
Prezzo: € 10,00
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