Cosa emergerebbe se chiedessimo agli italiani di raccontarci una loro giornata? Rabbia? Frustrazione? Disperazione? Nulla di tutto ciò: negli italiani c’è ancora tanto spazio per l’ottimismo, per la poesia, per la voglia di tenerezza, per la dignità. Meno male, viene da dire, che Gabriele Salvatores con il suo ‘esperimento’ è riuscito a far emergere un’Italia che guarda al futuro con speranza, in un momento storico in cui l’abbrutimento generale è dietro l’angolo. Non mancano i riferimenti alla crisi, al lavoro, alle difficoltà, ma ‘Italy in a Day’, il docu-film del regista presentato alla 71esima Mostra del Cinema di Venezia, è un puzzle di piccole/grandi emozioni quotidiane, più che una denuncia.
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Il maxi progetto che Gabriele Salvatores ha lanciato circa un anno fa è quello di un social movie, un film collettivo che gli utenti/protagonisti hanno girato con i mezzi che avevano a disposizione (telecamere ma soprattutto smartphone). Frammenti della loro giornata, per la precisione del 26 ottobre 2013, ripresa dalla mezzanotte alla mezzanotte del giorno successivo, e inviata al regista, il quale, grazie all’aiuto del suo staff, ha selezionato, accorpato, fuso l’uno con l’altro i filmati pervenuti. Il risultato è un puzzle di vite, un film che parla di migliaia di persone sottolineando un dettaglio emblematico della loro vita, che la rende comune e speciale allo stesso tempo. C’è il fornaio che prepara il pane, le ragazze che ballano di fronte alla videocamera, il ragazzo che mangia un panino e fa considerazioni sulla vita, il trentenne che cerca lavoro, il tizio che gira di notte, le due ragazze che si svegliano insieme al mattino, i due papà con la loro bimba, l’abbraccio ad un cane o ad un gatto, il parto, l’ecografia, la malattia, l’imprenditore che denuncia il pizzo, gli studenti in piazza. Ci sono risvegli, colazioni, pranzi, cene, notti. C’è una special guest, l’astronauta Parmitano che riprende il suo 26 ottobre dallo spazio, anche se lui di albe e tramonti ne vede diversi in un giorno. E C’è un incredibile lavoro di montaggio, che sposa i filmati gli uni con gli altri in modo poetico.
L’idea originale di creare un social movie venne a Ridley Scott nel 2010, che chiese a chiunque volesse partecipare di inviare un filmato della loro vita in una data precisa. I video, selezionati dal regista Kevin Macdonald, hanno dato vita al più grande lungometraggio generato dagli utenti, 95 minuti assemblati da migliaia di ore di girato proveniente da 140 nazioni. Salvatores con Rai Cinema e Indiana Production ha riproposto l’idea in Italia, e la risposta degli utenti è stata immensa: 44 mila video pervenuti, che sono diventati 75 minuti di Italy in a Day.
Il docu-film, presentato a Venezia fuori concorso, sarà nelle sale solo il 23 settembre, e poi andrà in onda in prima serata il 27 settembre su Rai3.