La tua candela si è spenta prima di quanto farà mai la tua leggenda, canta Elton John in “Candle in the wind”, canzone dedicata all’indimenticabile Lady D. Sono passati più di quindici anni dal tragico incidente automobilistico che causò la morte della principessa Diana Spencer, ma il suo ricordo è vivido nel cuore degli inglesi, e anche del resto del mondo: per questo non sorprende che ancora oggi vengano pubblicati libri che celebrano la sua vita. “Timeless Icon”, edito da Electa Mondadori, ripercorre in 120 foto la grazia e l’eleganza con cui lady D riusciva ad affrontare qualsiasi evento, dalle uscite ufficiali ai momenti di intimità con i propri figli, sempre con un sorriso irresistibile stampato sulle labbra.
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Diana Spencer è stata ed è un’icona di stile, capace di dettare legge in fatto di moda: la tote-bag di pelle di Tod’s, che usava molto spesso, è uno dei modelli più venduti della maison, che oltre ad aver sostenuto e sponsorizzato il progetto del libro, in occasione della sua uscita ha presentato la nuova D.D. Bag, evoluzione del vecchio modello, da tutti ribattezzato “Lady D Bag”. Il volume è curato da Carlo Mazzoni, Carlo Rossella e Anna Maria Sbrisà, che insieme hanno saputo scegliere e commentare gli scatti più rappresentativi della vita di Diana, partendo dalle immagini che la ritraevano sperduta e quasi soffocata da vestiti troppo ampi e barocchi fino ad arrivare a quelle in cui traspare il coraggio e la conquistata emancipazione dalle regole della casa reale degli ultimi anni; libertà che si rifletteva anche negli abiti, dal gusto sempre più personale, con linee asciutte e moderne.
Un suo grande amico era Gianni Versace, che riuscì a esprimere tutto il suo potenziale sex appeal, ma furono molti gli stilisti a contendersela e a tradurre il suo look, che andava dalla passione per le camicie di taglio maschile ai jeans sopra alla caviglia, interpretando in pieno il gusto degli anni ’90. Una parte del ricavato della vendita del libro verrà devoluto alla charity Clic Sargent, fondazione che si occupa di bambini malati di cancro e che ha visto sempre in prima linea Lady D, tra i suoi attivisti più impegnati.