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Picnic, passione all’aperto tra innovazione e gourmet

La gita con pranzo al sacco riscoperta e trasformata in un appuntamento per intenditori: altro che panini, ora si mangia bio, a km zero e… anche in città

Picnic
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Il weekend di Pasqua e soprattutto il lunedì di Pasquetta vedono i parchi urbani, i litorali, le località appena fuori le principali città, i laghi, le campagne riempirsi di persone che, munite di cestini e tovaglia, imbandiscono pranzi sull’erba: sono giorni in cui i tradizionali picnic assumono proporzioni bibliche, tanto che in certe aree apposite è difficile trovare posto per allestire il proprio spazio. Da qui a tutta la primavera e l’estate il pranzo all’aperto, immersi nella natura, sarà uno dei leit motiv delle domeniche. Ma se non siete fan del panino al sacco, e l’infinita quantità di utensili che vi occorre per imbastire un picnic serio vi stressa, sappiate che anche questo evento, inserendosi appieno nel filonefood’, sta attirando l’interesse di ristoratori, chef e creativi della cucina: sono molti i locali che propongono piatti pronti e street-food ad hoc da acquistare già bell’e confezionato per essere trasportato sulla vostra tovaglietta.

Il cestino del pic-nic diventa un’esperienza gourmet, solleticando i palati più esigenti e facilitando la vita a chi è incaricato dell’organizzazione del pranzo sull’erba. A Roma per esempio, già da qualche tempo Vivi Bistrot di Villa Pamphili, ristorante immerso nel vastissimo e bellissimo parco della capitale, realizza lunch box con pietanze a km zero: dalle mini quiche alle insalate di cereali, dal cous cous ai panini gourmet, fino ai dolci e la frutta. Si può scegliere la formula ‘da asporto’, con packaging biodegradabile, ‘deluxe’ con tanto di cesto di vimini e tovaglia, piatti in ceramica e bottiglia di vino, oppure ‘express’, ovvero con consegna a domicilio nel parco. Sempre a Roma, complice la vicinanza con il parco di Villa Borghese, il cestino si può acquistare da Gina, ristorante che propone la formula standard e deluxe di un vero e proprio pranzo, con panini, torte rustiche, frutta, bottiglia di vino, con piatti, bicchieri, tovaglia e termos per il caffè. Ancora nella capitale, Food on the Road, un menù ricercato creato con verdura biologica e ingredienti di prima qualità, che riscrive il capitolo dello street-food in chiave gourmet con panini, tortillas, cereali, pani fatti in casa, e li consegna dove volete, parco incluso. A Milano è invece California Bakery a regnare incontrastata sui picnic gourmet: il brunch americano si trasforma in un cestino da asporto, anzi, un basket, con bagels, insalate di cereali e dolci da consumare nel parco della piazza antistante al locale (Piazza Sant’Eustorgio), come nella migliore tradizione newyorkese.

Ma la rilettura in chiave contemporanea del picnic non è solo gourmet: anche i designer si stanno rivolgendo da tempo al mondo del pranzo all’aperto progettando soluzioni innovative, e non si tratta solo di accessori. Il legame tra design e questo rito viene celebrato con un evento che si terrà a Milano a partire dal 13 aprile, presso la piazza di ExpoGate: Why not in the garden? è un’installazione mobile, accogliente e versatile, un giardino pubblico su ruote che appare nella piazza e, come in una performance, si completa di piante e fiori nel corso della mattinata. Rimarrà dieci giorni, durante i quali cambierà forma per accogliere i visitatori del Salone del Mobile: le trasformazioni più sorprendenti avverranno proprio durante il Fuorisalone, ospitando eventi gratuiti che ruotano attorno al tema del cibo. Merende, picnic urbani, aperitivi all’aperto, spaghettate al chiaro di luna per evocare il piacere del mangiare outdoor anche in città, avranno come fulcro questo elemento su ruote che porta una struttura verticale su cui alloggiano vasi e pedane-aiuole, per un picnic urbano in odore di design. Per maggiori informazioni www.expogatemilano.org

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