Uno dei giochi preferiti dell’infanzia sono i Lego, celebri costruzioni che solleticano la fantasia e tirano fuori la creatività insita in ognuno di noi. Impeccabili i colorati mattoncini dell’azienda danese che, da decenni, mettono d’accordo intere generazioni: c’è però un “ma”, quello di Charlotte Benjamin, una bambina di sette anni che, nonostante la tenera età, ha fatto luce su una questione importante, quella della parità dei sessi.
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Proprio così: entrando in un negozio di giocattoli quello che balza all’occhio è la presenza di innumerevoli attività per i maschietti che hanno come protagonista proprio il “sesso forte” alle prese con svariate professioni, attività intraprendenti e stimolanti mentre, il mondo dipinto di rosa, è tutto concentrato tra le mura domestiche o dietro a camerini e vetrine.
La donna anche ha i suoi diritti e la voce della giovane fan dei mattoncini si è fatta sentire, tanto da aver inviato una lettera chiedendo all’azienda di tenere in considerazione anche l’universo femminile con maggiore realismo, considerando conto le esigenze del gentil sesso, persone che vogliono vivere la vita, emozionarsi, divertirsi e avere una propria carriera all’interno della società.
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A quanto pare le richieste sono entrate in punta di piedi in azienda innescando un meccanismo funzionale tanto che, accanto a scienziati, medici e Indiana Jones, niente mamme e casalinghe, ecco volti moderni, quelli di donne emancipate, un trio di scienziate composto da una paleontologa, presentata con uno scheletro di tirannosauro, microscopio e lente d’ingrandimento o ancora un’astronoma ed il suo telescopio e una chimica, conosciuta come la professoressa C. Bodin: porta gli occhiali, i capelli raccolti, un camice bianco e in mano ha due ampolle per i suoi esperimenti da laboratorio. Sono loro le protagoniste del Research Institute, il nuovo gioco in commercio nei principali negozi di giocattoli a partire dal mese di agosto.
Si tratta solo del primo passo, il girl power non intende porsi limiti anzi, l’ideatrice, Ellen Kooijman, ha in mente nuove professioni passando dalla geologa all’ingegnere, dal giudice al postino fino all’operaio edile, tutto in chiave rosa, ovviamente, per dimostrare che anche le ragazze possono diventare quello che vogliono.