Palazzo Grassi – Punta della Dogana – presenta in questi giorni una grande mostra monografica dedicata ad Irving Penn, uno dei più grandi fotografi della storia. “Irving Penn, Resonance” esporrà fino a fine anno ben 130 fotografie, dalla collezione François Pinault Foundation, che ripercorrono il lavoro di Penn dagli anni ’40 alla metà degli anni ’80. Una parte di queste immagini proviene dalla collezione di Kuniko Nomura, assemblata durante gli anni ottanta con l’aiuto di Irving Penn stesso.
Una sorta di sintesi del lavoro del grande fotografo, che ha immortalato star e personaggi famosi, ha scattato copertine di Vogue, così come le tribù indigene del Sud America e i lavoratori delle classi più umili in Europa. Uno sguardo attento sull’umanità per dimostrarne una sorta uguaglianza nella labilità dell’esistenza, si tratti di uomini e donne ricchi o indigenti, famosi o sconosciuti, fieri o umili. Il percorso espositivo, composto da riunisce 82 stampe al platino, 29 stampe ai sali d’argento, 5 stampe dye-transfer a colori e 17 internegativi mai esposti prima d’ora, tocca tutti i temi cari a Penn.
Cuzco Children, 1948. Copyright Condé Nast Publications Inc.
Le mille sfaccettature della società innanzitutto, evidente nella selezione di fotografie dedicate ai ‘piccoli mestieri’, realizzate in Francia, negli Stati Uniti e in Inghilterra negli anni ‘50. Convinto che quelle attività fossero destinate a scomparire, Irving Penn ha immortalato nel suo studio venditori di giornali ambulanti, straccivendoli, spazzacamini e molti altri ancora, tutti in abiti da lavoro. Non mancano i ritratti dei grandi protagonisti dell’arte, dai pittori agli scrittori, realizzati dal 1950 al 1970, tra cui Pablo Picasso, Truman Capote, Marcel Duchamp, Marlene Dietrich. Accanto a loro, le fotografie etnologiche degli abitanti della Repubblica di Dahomey (anni ’60), delle tribù della Nuova Guinea e del Marocco (anni ’60 e ’70).
Truman Capote (1 of 2), New York 1965. Copyright Condé Nast Publications Inc.
E ancora gli still life realizzati tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ‘80: composizioni di mozziconi di sigarette, ceste di frutta, vanitas, assemblaggi di crani, ossa e altri oggetti, così come teschi di animali fotografati al Museo di Storia Naturale a Praga nel 1986 per la serie “Cranium Architecture”.
Poppy: Showgirl, London 1968. Copyright Condé Nast Publications Inc.
Accanto alle immagini iconiche la mostra espone alcune fotografie poco conosciute, creando un percorso espositivo che traccia la visione del fotografo, fatta di una modernità e di un passato non in contrapposizione, ma quasi complementari, di interrogativi sul significato del tempo e sulla fragilità della vita. L’esposizione è curata da Pierre Apraxine e Matthieu Humery.
Irving Penn, Resonance
Fino al 31 dicembre 2014
Aperto tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 19 tranne martedì
Chiusura delle biglietterie alle ore 18
Palazzo Grassi
Campo San Samuele
Venezia