Elemento fondamentale per il calduccio dei piedi di casa, i tappeti caratterizzano anche lo stile degli interni. Sceglierlo nelle forme classiche o in fogge particolari, in tinta o a contrasto con il resto degli interni, è esercizio di stile: mal contestualizzato è vero e proprio pugno nell’occhio. Per fortuna il design, in questo senso, ha i piedi ben saldi in terra confermando che c’è un tappeto per ogni esigenza.
Sul fronte classico contemporaneo Society Limonta propone un ricco catalogo, fatto di tappeti realizzati nel rispetto di uomo e ambiente, in fibre naturali. Ci sono Siesta, in pura lana rasa e sottile, colorata naturalmente; I Lucenti, morbidi e accoglienti, che brillano di luce propria grazie ad un mix inedito di fibre come lana, poliestere e lurex; ci sono Bluehemp, collezione interamente realizzata in canapa indiana, Loop, in juta a righe coloratissime e Coconutrug, in purissima fibra di cocco intessuta a mano.
Invece, nell’ambito della fantasia più sfrenata che viene dal basso, Katrin Sonnleitner ha realizzato PuzzlePerser, tappeto-puzzle da 1225 pezzi; il duo Silverstein-Paustenbaugh, invece propone Shoelace Rug, realizzati con lacci di scarpe coloratissimi e assemblati come un gomitolo bidimensionale; mentre Florian Pucher e Sophia Liu Bo, realizzano i Land Carpet, lavorati a mano in lana neozelandese, che rappresentano paesaggi visti dall’alto. Per dare risalto “all’effetto volo”, i tappeti di Pucher variano in altezza e sono così suggestivi da essersi aggiudicati Elle Decoration International Design Award 2009, categoria Best Floor Covering.
Infine, cadere ai piedi di tappeti di alto design è un piacere, se si tratta dei lavori del laboratorio sperimentale Nodus, la cui filosofia è l’alta qualità. Lana, seta e solo grandi firme, per una collezione di tappeti grafici, evocativi, azzardati, innovativi, geometrici, provocatori. Infine, per chi ama lo stile pop, urban e il lettering, lo Studio Henzel li fa proprio così: artwork da stendere a terra.
