L’erba del vicino è sempre più verde. Deve aver pensato proprio così, la contorta e geniale mente di Seth MacFarlane, il creatore della serie cult I Griffin, che ha dato un’occhiata al di là della siepe, in casa dei vicini Brown, e ha visto terreno fertile.
Cosa può mai riservare il flemmatico e sornione Cleveland Brown, amico afroamericano di Peter Griffin, che questo non possa superare? The Cleveland Show, of course! Ovvero “l’altra serie” che ironizza sull’American way of life, fonte inesauribile di paradossali episodi da raccontare.
In The Cleveland Show, spin-off dei Griffin, la cui prima stagione in Italia è in partenza il 7 settembre su Fox (canale 110 di Sky) con doppio episodio, si comincia tornando indietro. L’incipit è infatti dato da un fatto clamoroso che i fan dei Griffin conoscono: la moglie Loretta ha tradito Cleveland e i due hanno divorziato. I rapporti di buon vicinato vengono (forse) così bruscamente interrotti perché papà Brown decide che per lui e il figlio Cleveland Jr. è ora di cambiare aria: via dalla cittadina di Quahog, ci si trasferisce a Stoolbend, città natale di Cleveland in Virginia, per una nuova vita.
Qui, inizia lo show, a suon di risate e paradossi. Cleveland, infatti, dopo tanti anni, incontra Donna Tubbs, vecchia fiamma del college, a sua volta divorziata e sola, con due figli a carico. La scintilla dell’amor perduto infiamma nuovamente i due cuori: che sia il caso di allargare la famiglia? Detto, fatto, peccato che il pigro Cleveland Jr e i figli di lei, l’adolescente presuntuosa Roberta e Rallo, bimbetto di 5 anni un po’ troppo precoce e malizioso, non siano del tutto d’accordo.
Tra un’assurdità e l’altra, a suon di risate, Cleveland comunque non dimentica il buon vicinato e speranzoso che al di là della siepe ci siano “degli altri Griffin”, si fa avanti. Peccato, però che da una parte ci sia un aspirante ballerino scellerato ed inquietante, dall’altra due orsi parlanti, litigiosissimi e ultrareligiosi.