Con l’anno nuovo le gesta della mitica portinaia Michel verranno trasposte sul grande schermo. Dal 5 gennaio uscirà finalmente al cinema il film « Riccio », adattamento cinematografico del romanzo di Muriel Barbery «L’eleganza del riccio». Vero e proprio caso letterario che ancora oggi continua a contagiare i lettori, il racconto è stato una delle sorprese editoriali del 2006 : dopo aver vinto diversi premi letterari in Francia, il libro ha avuto ben 50 ristampe per un totale di 600.000 copie vendute, numero che in Italia é addirittura raddoppiato, sfiorando il record del milione di copie.
La storia, apparentemente banale, può contare su un raffinatissimo registro linguistico, reso ancora più spumeggiante dal tono sarcastico e sferzante che accompagna tutta la narrazione. La portinaia Renée lavora in un palazzo di rue Grenelle, quartiere abitato da famiglie dell’alta borghesia francese. La commedia si regge su un classico gioco di ruoli: Renée agli occhi degli altri appare sciatta e teledipendente, in verità è un’intellettuale a tutto tondo che ama l’arte, la musica e la filosofia. La sua é una precisa scelta strategica, portata avanti meticolosamente per continuare a nascondersi al mondo esterno e custodire in segreto le suo nobili passioni.
L’altra voce narrante é quella di Paloma, la figlia di un ministro che abita nel palazzo, dodicenne brillante ma stanca della vita, che per il suo tredicesimo compleanno progetta nei minimi dettagli un suicidio esemplare. Lei e Renée hanno in comune la necessità di sfuggire al confronto con il barbaro mondo che le circonda. In questo scenario tragicomico farà la sua comparsa il misterioso monsieur Ozu, un ricco giapponese che si trasferisce inaspettatamente nel palazzo.
Il tema portante della storia è incentrato sull’incapacità di guardare oltre l’apparenza e vedere l’interiorità delle persone. In questa sorta di Cenerentola al contrario, la protagonista principale è una portiera di 60 anni con un aspetto fisico ingrato e che all’improvviso si rivela allo sguardo dell’altro, risvegliando di colpo la propria femminilità.
Alla regia l’esordiente Mona Achache, che si é occupata anche della sceneggiatura; nel cast spicca un’insuperabile Josiane Balasko, nella parte della portinaia Renée, mentre il personaggio di Paloma, è affidato alla bravissima Garance Le Guillermic. Per la giovane regista ventottenne, con solo due lungometraggi e un documentario alla spalle, il compito non si deve essere rivelato semplice: il libro infatti é pieno di dettagli e raffinatezze linguistiche che lo rendono decisamente poco cinematografico. La Achache ha accettato con entusiasmo la sfida. Il film, distribuito e co-prodotto dalla Eagle Pictures, è uscito in Italia il 5 gennaio.
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