Dopo la mostra “Alice in wonderland”, allestita al Mart di Rovereto nel 2012, è tempo di rispolverare la favola di Lewis Carroll attraverso le illustrazioni dell’artista giapponese Yayoi Kusama.
“Io, Kusama, sono la moderna Alice nel paese delle meraviglie. Come Alice, che passa attraverso uno specchio, ho aperto un mondo di fantasia e libertà. Anche voi potete unirvi alla mia danza avventurosa di vita” .
Questo l’incipit de “Le avventure di Alice nel Paese delle meraviglie” illustrato da Yayoi Kusama, pubblicato dall’editore Orecchio Acerbo, che offre l’occasione di ammirare ancora una volta lo stile magico ed esoterico dell’ultima grande artista giapponese contemporanea.
Da cinquant’anni sulla scena internazionale, Kusama ha abitato fin da piccola in un mondo surreale e alienante: “La mia arte ha origini da allucinazioni che solo io posso vedere“, ha dichiarato Yayoi anni fa.
I suoi lavori spaziano dalla pittura ai disegni , celebri gli “Infinity Nets”, dalle sculture al cinema fino alla moda, rimanendo sempre fedele a un’ossessione: l’infinito a pois, le reti, i pattern ripetitivi.
Alla fine degli anni ‘50 Kusama si trasferisce a New York per sfuggire ad una vita opprimente e ad una madre che le impediva di dipingere. In quindici anni di vita nella Grande Mela (dal 1957 al 1973) si è conquistata un posto come esponente dell’avanguardia newyorkese, tanto che il Whitney Museum le ha dedicato una retrospettiva che ha riunito le sue opere dagli anni Quaranta ai giorni nostri.
Da quarant’anni l’artista è tornata a Tokyo dividendosi tra la struttura psichiatrica in cui ha scelto di vivere per problemi di salute mentale e l’atelier dove continua ancora oggi a dipingere le sue ossessioni . “Il mio lavoro artistico è espressione della mia vita, in particolare della mia malattia” ha confessato più volte.
Nelle illustrazioni del racconto di Carroll, Kusama, dona una chiave di lettura del tutto innovativa che si pone in antitesi rispetto alla tradizione. L’artista giapponese ha riletto il classico attraverso la sua arte allucinatoria: il risultato è la contestualizzazione delle straordinarie vicende di Alice in uno scenario psichedelico caratterizzato dagli immancabili e numerosissimi pois, marchio di riconoscimento della celebre arte di Kusama.
Prima di lei, grandi artisti e illustratori della storia sono rimasti affascinati dal mondo bizzarro e surreale di Alice nel Paese delle Meraviglie. Il primo fra tutti fu l’illustratore vittoriano John Tenniel ritenuto il disegnatore ufficiale dei romanzi di Carroll, seguito da Leonard Weisgard fino alle declinazioni contemporanee della coreana Suzy Lee, passando attraverso la trasposizione gotica di Tim Burton.
Kusama però, a differenza dei suoi precursori, non veste i panni dell’illustratrice onnisciente, esterna ai fatti narrati dalla storia ma si immedesima nella stessa Alice, mostrando attraverso i suoi occhi, il mondo onirico nel quale è stata catapultata.
L’artista rifugge le immagini convenzionali, nè rappresenta i personaggi più importanti del racconto , limitandosi ad evorcarli attraverso gli oggetti che ne rappresentano il tratto distintivo. In questo modo sembra voler lasciare al lettore un ulteriore spazio di fantasia, all’interno del quale scegliere i lineamenti più adatti e più coerenti con la sua ambientazione.
L’immagine di Alice compare soltanto due volte: quando, dopo aver mangiato uno spicchio di fungo diventa piccolissima e subito dopo altissima, e nell’ultima illustrazione, perfetta nell’abitino rosso a pois bianchi che riprende la fantasia della collezione disegnata dall’artista orientale per Louis Vuitton. La collaborazione con Kusama è la più importante mai realizzata fino ad ora nella storia della Maison francese. Un omaggio che Marc Jacobs, Direttore Artistico di Louis Vuitton, ha dedicato all’eccezionale artista giapponese, per cui nutre una grande ammirazione.
“Dobbiamo dimenticare noi stessi attraverso i pois! – ha ribadito più volte Kusama – Dobbiamo perderci nel fiume senza fine dell’eternità”.