Nelle sale del Mao di Torino un appuntamento particolare, con un’esposizione dedicata alla straordinaria collezione di miniature indiane della Collezione Ducrot.
La mostra, che seleziona circa centocinquanta opere, presenta una panoramica degli stili e dei temi iconografici della produzione pittorica su carta che si sviluppò nell’area nord-occidentale e centrale del sub-continente indiano tra il XVII e il XIX secolo, periodo in cui alla grande potenza dell’impero musulmano Mugal si contrappose la fiera resistenza dei principi indiani Rjpt.
«In un Rajput riconosco sempre un fratello. Egli ha tutte le virtù del cavaliere occidentale, ma gli è molto superiore dal punto di vista della cultura. Sublime coraggio, lealtà, onore, ospitalità e semplicità: tali sono le qualità che gli dobbiamo accordare». (“Storia, leggende e tradizioni dei Samurai dell’India” di Luciano Pellicani)
I Rjpt seguivano un rigido codice cavalleresco basato sulla fierezza, sull’audacia in battaglia e sull’onore. Oltre alla guerra e alla caccia, la cultura Rjpt presenta un carattere romantico e passionale che si manifesta nella passione per la musica, le arti, l’amore idealizzato e la devozione religiosa.
La collezione Ducrot comprende circa duecentocinquanta miniature indiane (dipinti a tempera su carta di varie dimensioni), appartenenti in larga misura alle scuole pittoriche del Rajasthan, dei principati delle colline prehimalayane (pitture Pahri) e dell’India centrale (Malwa). La collezione include anche un numero limitato di miniature Mugal e Deccani.
Parte importante della produzione pittorica Rjpt riguarda gli aspetti della vita di corte, con ritratti (anche di animali come i cavalli e gli elefanti), scene di caccia, processioni, cerimonie religiose e pitture erotiche. Fra i temi iconografici più antichi si trovano le raccolte di illustrazioni di Rgaml, scene figurate che descrivono i modi musicali indiani, e le miniature che si ispirano alla tradizione religiosa hind, con la raffigurazione di testi letterari e poetici, tra i quali spiccano le gesta epiche narrate nel Mahbhrata e Rmyana o i racconti mitici, in particolare gli amori di Krishna con Rdh e con le pastorelle (gop).
La pittura Rjpt, erede della tradizione religiosa dei manoscritti miniati, propone un carattere profondamente indiano nella concezione e nella scelta dei temi iconografici, mantenendo la dialettica con l’estetica Mugal. L’incontro tra i due ambiti culturali è evidenziato da un proficuo scambio tra il carattere raffinato della pittura islamica e la vivacità del tratto e dei colori delle raffigurazioni Rjpt. Le miniature, caratterizzate da un tratto netto che delinea le figure, da una campitura piena nella stesura del colore e da una prospettiva non realistica, presentano diverse interpretazioni stilistiche prodotto della sensibilità peculiare di ogni scuola locale.
Un’esplosione di gusto e eleganza, colori vividi e scene raffinate, un’occasione imperdibile per iniziare un viaggio nel tempo e nell’arte del lontano Rajasthan.
L’INDIA DEI RJPT
Miniature dalla collezione Ducrot
MAO-Museo d’Arte Orientale
Via San Domenico 11 – Torino
12 marzo – 6 giugno 2010
Informazioni per il pubblico: 011 4436927
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