Artista, performer e grande madre della Body Art, Marina Abramovic non smette mai di emozionarci e mettere in discussione se stessa e il concetto stesso di arte con le sue performance che sfiorano e talvolta oltrepassano i limiti della sopportabilità umana. Sono performance che fin dagli anni settanta indagano il confine misterioso che separa la vita dall’arte attraverso una ricerca sul dolore, il piacere, l’abbandono, la scoperta delle radici, il senso della corporeità e la consapevolezza dell’essere umano in quanto artista.
In occasione della retrospettiva “The Artist is present” verranno riproposte circa cinquanta performance realizzate da Marina Abramovic negli ultimi quarant’anni. Per la prima volta i lavori dell’artista verranno reinterpretati in un contesto museale da altri artisti e non da lei stessa.
Un unico nuovo lavoro originale verrà invece messo in scena dall’artista con l’intento di raggiungere il record della durata più lunga di una performance inscenata da una sola persona. Considerando che le performance di Marina Abramovic durano anche fino ad otto ore sarà interessante osservare a quali nuovi limiti l’artista spingerà il suo lavoro.
Le performance inizieranno tutte prima dell’apertura al pubblico del museo e andranno avanti fino ad oltre l’orario di chiusura per consentire ai visitatori di esperire il senso di assenza di tempo che caratterizza i lavori. Per tutta la durata della retrospettiva è inoltre possibile assistere in rete alle performance in corso al MoMA
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