Il cinema è magia, fascinazione, magnifico sogno, ma nasconde tutto un mondo fatto di cavi elettrici e ponteggi, fatti ad arte per creare l’illusione di realtà. Cogliere il suo lato nascosto è di per sé un’operazione dissacrante, ma si vela di nostalgia e tristezza quando a scattare le foto dei set abbandonati è Gregory Crewdson. Con la mostra Sanctuary, presso la Gagosian Gallery di Roma, l’artista è entrato a Cinecittà, svelandone i misteri, aspettando la luce giusta, quella dell’alba o del tramonto, per scattare foto di set che hanno perso la loro funzione, e appaiono ormai alla deriva, pieni di vegetazione che invade gli spazi, cosparsi di pozzanghere e decadenti. Lo splendore ha lasciato il posto alla tristezza, facendo di questi luoghi una sorta di santuari irreali.
Il lavoro dell’artista americano è sempre caratterizzato da un’inquietudine di fondo, sia che ritragga persone immobili in scenari surreali, come nei lavori più recenti, Twilight (1998-2002) e Beneath the Roses (2003-2007), sia che scelga di descrivere i luoghi in un bianco e nero poco contrastato, come avviene in questa serie di quarantuno scatti, e come era già avvenuto nella enigmatica serie Hover (1996-1997).
Tutti gli scatti verranno raccolti in un catalogo, pubblicato da Abrams, con l’introduzione di un saggio del critico cinematografico del New York Times, Anthony Oliver Scott. Un’edizione speciale sarà disponibile esclusivamente presso la Gagosian Gallery, contenente una production still in edizione di 50 firmata dall’artista.
Dal 3 febbraio al 5 marzo 2011
Gagosian Gallery
Via Francesco Crispi, 16
Roma
Inaugurazione alla presenza dell’artista
Da martedì a sabato, dalle 10.30 alle 19.00
Per ulteriori informazioni:
www.gagosian.com
Didascalia opera:
GREGORY CREWDSON
Untitled (14), 2009
Pigmented inkjet print
72.4 x 89.5 cm
Ed. of 6