La sua storia nasce a Parigi, in una piccola manifattura francese, che per oltre un secolo ha prodotto i “carnets moleskines”, con i quali forniva le cartolerie parigine, frequentate dalle avanguardie artistiche e letterarie internazionali.
Compagno di viaggio tascabile è stato, infatti, custode di appunti, disegni, sensazioni, storie, che in seguito hanno fatto la fama di artisti e intellettuali degli ultimi due secoli, Vincent Van Gogh, Pablo Picasso, Ernest Hemingway, Oscar Wilde, Bruce Chatwin.
Nel 1986 il produttore francese chiude i battenti.
La straordinaria tradizione di questo taccuino viene rinnovata solo nel 1998, da un piccolo editore milanese, che sulle orme di Chatwin, sceglie questo nome letterario: Moleskine.
“In Francia questi taccuini si chiamano carnets moleskines: moleskine, in questo caso, è la rilegatura in tela cerata nera. Ogni volta che andavo a Parigi ne compravo una scorta…Avevano le pagine quadrettate e i risguardi trattenuti da un elastico. Li avevo numerati in progressione. Sul frontespizio scrivevo il mio nome e indirizzo e offrivo una ricompensa a chi lo ritrovava.
Perdere il passaporto era l’ultima delle mie preoccupazioni, perdere un taccuino era una catastrofe.” (“Le vie dei canti”, Bruce Chatwin)
Dal 30 ottobre a Berlino, presso il Werkbundarchiv- Museum der Dinge, sono esposti 38 taccuini Moleskine realizzati da artisti, architetti, designers, scrittori e registi, di fama internazionale.
Dato il successo che la mostra a già riscontrato a Parigi, New York e Londra, dopo Berlino si sposterà a Instanbul, Tokyo, e in altre città per proseguire il suo viaggio.
Oggi, Moleskine è, infatti, simbolo stesso del modo di viaggiare.
“ Non viaggio mai senza il mio taccuino. Bisogna sempre avere qualcosa di sensazionale da leggere in treno.” (Oscar Wilde)
I visitatori potranno sfogliare i taccuini Moleskine, esposti in una teca trasparente, indossando speciali guanti bianche di cotone, distribuiti all’ingresso della mostra.
I taccuini sono stati creati da personaggi come il regista Spike Jonze, l’architetto-designers Ron Arad, l’artista Brigit Brenner.
Alcune opere in mostra sono pezzi d’arte e di design contemporaneo. Altre contengono storie speciali. Tutte trasmettono una visione intima del processo creativo dell’artista in questione.
Il taccuino di Birgit Brenner, ad esempio si presenta come interamente percorso da una trama di fili, ricamati sulle pagine di un lungo taccuino giapponese, fino a che la storia finisce con un gomitolo intrecciato di frasi non dette che finiscono nella tasca.
Detour. The Moleskine notebook experience
Werkbundarchiv- Museum der Dinge, Berlin
30 ottobre-16 novembre , 2008
Orari: tutti i giorni dalle 12:00 alle 19:00
Chiuso il martedì