Uno dei cosmetici più antichi, simbolo di bellezza pura e delicata, il fard è stato utilizzato nel corso dei secoli per donare un incarnato roseo ed un aspetto di giovanile innocenza. Ma la prerogativa del fard non è certo quella di creare due scocche rosse in mezzo alle guance, modello Heidi, ma quello di modellare la forma del viso e dare un po’ di colore ad una carnagione spenta. Per questo è fondamentale utilizzare la giusta colorazione, a seconda del proprio tipo di pelle.
Le pelli molto chiare avranno bisogno di un fard leggero, tonalità pesca o rosata, invece il color albicocca o il rosa scuro saranno perfetti per le carnagioni con tonalità media. Le pelli scure saranno ravvivate dal color mattone e dal prugna, mentre quelle olivastre dal bronzo e dall’ambra. Appare evidente, quindi, che sono moltissime le gradazioni in commercio e bisogna dimenticare la vecchia equazione fard uguale gote rosse.
Per quanto riguarda la stesura è fondamentale utilizzare un pennello grande, con setole morbide, e partire dall’orecchio procedendo in diagonale verso l’interno, stando attente a sfumare il colore in maniera naturale. Questo per quanto riguarda il fard in polvere, che è il più comune, ma si può trovare anche sotto altra forma, come gel o crema. Il primo è utilizzato soprattutto d’estate, per far risaltare l’abbronzatura, mentre il secondo è più adatto alle pelli secche, avendo solitamente una composizione molto grassa.
Come detto, il fard non solo è utile per donare un colore “più sano”, ma anche per scolpire il proprio viso, infatti i visi rotondi possono essere allungati applicandolo dalle tempie fino alle guance e poi dalle mascelle fino al collo, mentre, al contrario, i visi lunghi possono essere accorciati con un’applicazione orizzontale, dall’orecchio verso il naso, infine, per ammorbidire un viso squadrato, può essere steso lungo il contorno, in verticale, sfumandolo poi verso le guance.
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