Per quanta frivolezza si voglia insinuare in un mestiere come quello del parrucchiere, non si può negare che la sua sia una disciplina a cavallo tra arte e artigianato. Plasmare una materia, sperimentare con la creatività, portare a termine le idee con una massiccia dose di manualità, utilizzando strumenti appositi, sono caratteristiche che corrispondono a forme artistiche e artigianali. In questo caso la materia sono i capelli, la creatività, ovvio, viene applicata su nuovi tagli, tinte, acconciature, i ferri del mestiere sono forbici, pettini, prodotti. E come nel mondo dell’arte nascono capolavori e fenomeni, così nel settore dell’hairstyling emergono veri maghi della forbice, che diventano una sorta di star nel loro ambiente. Ma quali sono i ‘mostri sacri’ dell’hairstyle oggi?
FOTO ALDO COPPOLA E I SUOI COLLEGHI PIU’ CELEBRI
Forse il più grande parrucchiere del mondo, l’artista (anzi, veniva spesso chiamato ‘l’architetto’) del capello è Vidal Sassoon, scomparso proprio qualche settimana fa. Mitico il suo caschetto, icona indelebile e amatissimo dalle celebrità di diverse decadi, geometrico e associabile allo stile Bauhaus. Il suo stile liberò le donne dalla schiavitù della messa in piega, perché la sua filosofia era creare tagli che si portassero con facilità e che, dopo lavati, si asciugassero nella piega giusta, come lo storico look di Mia Farrow nel film ‘Rosemary’s baby’. I suoi saloni sono sparsi nel mondo intero, e la sua accademia di Londra è una delle scuole più ambite per i giovani parrucchieri. Considerato un rivoluzionario, collaborò con Mary Quaint (ideatrice della minigonna) per dare nuova libertà estetica alle donne.
Ed è proprio un suo allievo ad eccellere nel mondo dell’hairstyle Made in Italy, ovvero Fabrizio Palmieri, manager dell’iconico marchio Tony&Guy. I fondatori originari sono due fratelli di Pompei emigrati a Londra, dove aprirono il primo salone negli anni ’60. Oggi vantano decine di saloni in franchising e diverse accademie, in Italia si trovano a Bergamo, Bologna, Milano, Modica, Roma, Torino. Il consiglio per l’estate secondo la Top Technician Alessia Botto? Le tinte in “tonalità fresche come il sabbia dorato con qualche inserto di albicocca e rosa pesca”.
Rimaniamo in Italia e tra i nomi da citare obbligatoriamente c’è Aldo Coppola, un big del settore sin dalla fine degli anni ’60. Lo styling scorre nelle sue vene, dato che a 12 anni comincia a lavorare nel salone del padre e a 15 riceve un riconoscimento nel Campionato Italiano di Acconciatura Femminile. Milano è la sua base, ma oggi i saloni in franchising sono più di 50 e le sue collaborazioni con la moda e i marchi di bellezza negli anni sono state centinaia.
Ma andando Oltralpe, dai nostri cugini/competitors francesi, troviamo nomi ultra noti, tra cui il più comune (forse anche più commerciale) è Jean-Louis David. Coiffeur per eccellenza, la sua gamma di prodotti per i capelli è una delle più diffuse al mondo. I saloni JLD sono diffusi in 14 Paesi del mondo, tra cui almeno uno in ogni città italiana! L’omonimo fondatore è considerato un visionario delle acconciature, e sin dagli esordi ha avuto successo collaborando con i grandi fotografi di moda come Helmut Newton.
Se tutti questi nomi rischiano di essere impraticabili per il portafoglio di molte donne, il parrucchiere la cui filosofia è proprio il ‘lusso accessibile’ è Franck Provost, che sin dall’apertura del suo primo salone nel 1975 instaura una politica inusuale, come l’assenza di appuntamento, l’orario continuato e, appunto, i costi relativamente bassi. Il mito cresce grazie a marchi come L’Oreal che lo sceglie come ambasciatore, e di li a poco aprirà più di 100 saloni in Francia, dando vita ad una diffusissima linea di prodotti per capelli.
Tra le star Oltreoceano è uno il nome sulla bocca di tutte: Ric Pipino. Ex compagno di Heidi Klum, Pipino è considerato l’hairstylist più importante di New York, i cui saloni (due nella Grande Mela) sono un sofisticato connubio di atmosfera sexy e ironica, ‘Chic e funky’ viene definita sul suo sito. Liste di attesa infinite e costi piuttosto proibitivi – un taglio effettuato da Pipino stesso costa 300 dollari, la messa in piega parte da 125 e l’asciugatura da 70; se aggiungiamo la tinta si va dai 50 ai 250 per un totale di circa 700 dollari – lo rendono un servizio esclusivissimo, da vera star.