Come è ormai ben noto, l’invecchiamento è un processo biologico influenzato da vari fattori, sia ambientali che genetici. Sin dai tempi più antichi l’essere umano ha cercato di contrastare i segni negativi dello scorrere del tempo sul viso, ed oggi più che mai questo è diventato uno degli obiettivi prioritari per le civiltà occidentali. Se è impossibile fermare l’orologio biologico, è però possibile prevenire la formazione delle rughe e mascherare le imperfezioni che sono già in atto sulla nostra pelle.
È opportuno in questa sede specificare in cosa consiste l’invecchiamento della cute: è un processo evolutivo irreversibile che si articola in un insieme di alterazioni fisiologiche che determinano la perdita di idratazione cutanea, la comparsa di microrughe, la perdita di elasticità, l’ipercheratosi e la formazione di macchie iperpigmentate, chiamate “macchie senili”. Queste naturali alterazioni sono il risultato sia di processi biologici naturali, sia dell’effetto di agenti esterni, come il sole.
Infatti, il cosiddetto foto-invecchiamento, con la perdita conseguente di elasticità dei tessuti, è causato dall’esposizione ai raggi solari, nonché ai raggi UVA. Questi ultimi distruggono le fibre elastiche della nostra pelle, penetrando dentro l’epidermide fino a raggiungere gli strati superiori del derma. Meno forti dei raggi solari UVB, che però vengono in gran parte filtrati dall’ozonosfera, gli UVA sono associati a mutazioni del DNA e diretta tossicità responsabili dell’insorgenza di alcuni tumori cutanei, come il melanoma.
Se il 99% dei raggi solari che arriva sulla superficie terrestre è formato da UVA, che penetrano in profondità nella pelle, è necessario proteggersi. Creme e oli sono indispensabili per tutelare l’elasticità della pelle, soprattutto di quella più fragile di bambini e anziani. Secondo una recente ricerca condotta dalla Northwestern University di Chicago, questo vi permetterà di dimostrare circa 10 anni di meno, rispetto a vostri coetanei amanti dell’abbronzatura ad ogni costo.