‘Mangio un po’ di tutto, ma con moderazione’: non prendete queste parole come un mantra per avere una forma fisica invidiabile, né tantomeno affidatevi al principio del ‘mangiare con moderazione’ se volete perdere qualche chilo. Secondo diversi nutrizionisti non è affatto questa la chiave di una dieta sana, anzi potrebbe essere del tutto inutile.
Lo pensa il dottor David Ludwig della scuola di nutrizione di Harvard ed esperto di obesità, lo conferma uno studio pubblicato sul New England Journal of Studies, si aggregano i ricercatori della University of Texas Health Science Center at Houston and Tufts University (con questa pubblicazione). Fonti autorevoli che affermano che la dieta varia e l’assunzione moderata di cibi non sono necessariamente legati alla salute del corpo, al peso e quindi a tutte le patologie legate ad esso legate (diabete, problemi cardiovascolari).
La questione è semplice: ci sono degli alimenti che andrebbero consumati a quantità regolari, cibi che si dovrebbe consumare con abbondanza, e altri che non bisognerebbe mai mangiare, punto. Specialmente se si tende al sovrappeso o si soffre di qualche patologia. Le ricerche sopra citate hanno provato, chi con un metodo chi con un altro, che l’assioma varietà/moderazione uguale dieta sana non funziona, anzi spesso induce le persone a concedersi molti più alimenti sbagliati di quanti dovrebbero consumarne. E quindi una merendina, una bibita, un condimento particolarmente corposo, una frittura ‘ogni tanto’ diventano, sommati tutti assieme, abitudini sbagliate: mangiare tanti cibi diversi induce le persone a consumarne meno tra quelli sani.
Secondo il dottor Ludwig i cibi grassi e zuccherati semplicemente non andrebbero mai consumati, mentre bisognerebbe fare incetta di alimenti come frutta e verdura. L’esperto indica come alimenti che andrebbero consumati a tonnellate invece l’avocado, le noci (e la frutta a guscio in generale) e l’olio d’oliva: egli ha riscontrato uno stato di salute ben più alto rispetto a disturbi cardiaci e rispetto alla massa corporea nelle persone che abitualmente, quotidianamente consumano questi elementi o uno solo di essi.