Gli alberi svolgono in natura tantissime funzioni, dalla produzione di ossigeno al contrasto dell’erosione del terreno, dall’ombreggiare all’ospitare centinaia di specie animali. E’ dimostrato che anche in città gli alberi sono utilissimi, perché riducono i livelli di inquinamento, attutiscono i rumori ambientali, permettono il risparmio energetico limitando il surriscaldamento delle aree in cui si trovano. E poi producono frutti, fiori, legname. Non potremmo mai farne a meno, anche se gli esseri umani li bistrattano pericolosamente, consumando senza criterio i polmoni della terra (le foreste).
Non è possibile esaurire in poche righe il concetto di importanza degli alberi, ma serve come introduzione ad un aspetto ancora più magico della loro buona influenza sulla vita: sempre più studi scientifici avvalorano l’idea che gli alberi facciano bene alla salute, nel senso che il benessere psicofisico subisce un’impennata in positivo quando si è a contatto con essi. Esistono infatti delle correlazioni tra umanità e piante che vanno oltre il visibile e il tangibile, e si possono collocare in un’area psico-energetica della conoscenza: gli alberi possiedono dei campi elettromagnetici che emanano frequenze analoghe a quelle che produce il corpo umano, e per questo capaci di interagire tra di loro. Noi non ce ne rendiamo conto, ma nel momento in cui stiamo accanto ad un albero tra il nostro corpo e il suo sta avvenendo uno scambio energetico. E’ seguendo questa teoria per esempio che si è sviluppato il concetto di Bioenergetic Landscape, ovvero il coniugare l’architettura e il design con l’ambiente naturale e utilizzare consapevolmente il potere terapeutico della natura.
Esistono studi che mettono in correlazione la vicinanza degli alberi all’incidenza di malattie cardiovascolari e problemi respiratori (con un rapporto inversamente proporzionale); un altro studio, pubblicato sul Cancer Nursing – an International Journal for Cancer Care, collega i benefici della vicinanza della natura alla lotta contro il tumore al seno, presumibilmente per un miglioramento dei livelli di stress. E ancora, non mancano ricerche sulla guarigione di pazienti ospedalizzati in stanze dalle cui finestre si possono vedere alberi. La silvoterapia d’altronde, per quanto possa essere considerata una disciplina da hippy, lo afferma da tempo: stare a contatto con gli alberi fa bene al corpo e alla mente. E non si intende solo l’abbracciare gli alberi, ma lo stare a contatto con essi: passeggiare in un bosco, dormire all’aperto, soggiornare nella natura fa bene. Tra i benefici riscontrati ci sono la cura dell’ipertensione arteriosa, dell’insonnia, delle malattie respiratorie, dello stress, il rafforzamento del sistema immunitario. In Giappone si chiama shinrin-yoku, e significa letteralmente ‘bagno nella foresta’ o ‘trarre giovamento dall’atmosfera della foresta’ ed è una pratica diffusa da decenni. Insomma, se quando passeggiate in un bosco vi sentite particolarmente bene potrebbe non essere solo buon umore, ma una vera e propria influenza chimico-energetica degli alberi su di voi.