La ricerca, condotta da un team di esperti scienziati, ha confrontato un campione di persone private della vista e uno no, alle prese con del gelato. In un periodo di 15 minuti sono stati autorizzati a consumare una quantità di gelato a loro piacimento. Al termine del tempo stabilito, in base alle porzioni rimaste, si è scoperto che coloro che hanno pasteggiato da bendati, hanno consumato una minor quantità di gelato.
Per spiegare questo comportamento, bisogna parlare del cosiddetto “piacere visivo”. Infatti, ai commensali impossibilitati a guardare il cibo verrebbe sottratta una buona parte del piacere del pasto in favore del puro nutrimento. Inoltre, senza riferimenti visivi il cervello non saprebbe riconoscere la freschezza delle pietanze, innescando così un meccanismo di rifiuto ed autodifesa.