Nasce nel 1995 dall’idea di You Minowa, curatore del Museo delle Arti Grafiche di Machida a Tokyo, il progetto “Art on the net” diventato negli anni “netarts.org”.
Il sogno, oggi divenuto realtà, era di creare un “Museo delle Arti” virtuale invitando gli artisti che si cimentavano già da allora con la rete a segnalare le proprie opere al comitato direttivo.
Da allora ogni anno viene premiata un’opera nativa della rete. Dal 1995 al 2009 “netarts.org” ha ricevuto oltre 800 progetti da più di 40 paesi ed può vantare una lista di oltre 390 opere esposte.
Ogni anno il comitato direttivo propone un tema diverso nel tentativo di investigare la relazione tra arte, internet e società. Se Internet nel 1995 sembrava poter crescere fuori dai meccanismi di mercato oggi gli stessi presupposti del progetto netarts.org sembrano sfaldarsi.
Per questo il progetto si conclude con il tema “Vuoi giocare con me?”
La ricerca del gioco disinteressato nell’epoca in cui tutto, anche le nostre relazioni interpersonali, sono una ricchezza commerciabile sul mercato. Se internet oggi è il regno dei social network provocatoriamente non appartiene a questa dimensione il progetto che vince il premio netarts 2009.
Visitors Studio, nato da un’idea di un collettivo londinese, è un luogo dove tutti possono accedere e mettersi alla prova con la pratica del collage audio visuale. Chiunque può caricare immagini, video e suoni e, in collaborazione con gli atri visitatori o da solo, creare opere inaspettate o semplicemente giocare. L’indirizzo per chi vuole unirsi al gioco o visitare la galleria di mix realizzati è www.visitorsstudio.org. Accompagnano il vincitore quattro menzioni di onore fra le quali segnaliamo un progetto tutto italiano G-Maybe?
Un “Gioco della verità” elettronico per chi ha voglia di mettersi a nudo e si sente pronto a condividere la mailbox con tutti i propri contatti.
Un altro modo per giocare ad essere nell’epoca dell’apparire.
Link: www.netarts.org