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Diciamoci la verità, ogni anno si attende il Festival del Cinema di Venezia per i film in concorso, naturalmente, e per divorare con gli occhi le mise delle star che sfilando su red carpet, photo call, feste e party vari. Ma c’è anche qualcos’altro che si attendono, ogni anno, cronisti e appassionati di cinema nella settimana del festival, e cioè di scoprire il film che farà discutere, che scatenerà accesi dibattiti, che dividerà gli spettatori.
Quest’anno si sapeva con un certo anticipo quale sarebbe stato questo film, che è stato finalmente proiettato ieri, nella sezione Fuori Concorso: "Vallanzasca – Gli angeli del male" di Michele Placido, che è un regista ormai ampiamente abituato a suscitare polemiche e attacchi. Critiche feroci che già erano partite da quando si era saputo che ad interpretare il bel René, forse il più noto criminale del dopoguerra, sarebbe stato il fascinosissimo Kim Rossi Stuart: come fare a non innamorarsi di questo personaggio, un "angelo del male", appunto?
Ci prova a spiegarlo Valeria Solarino, l’attrice siciliana che nel film interpreta Ripalta Pioggia, detta Consuelo, la prima donna di Renato Vallanzasca e madre del suo unico figlio: "Penso che la pellicola susciterà molte polemiche, ma spero che alla critica piaccia per quello che è", dichiara, e aggiunge, a proposito del suo personaggio: "Consuelo è una donna, figlia di emigranti dal sud, molto appassionata". Una donna che sarà solo la prima di una lunga serie di amanti del criminale, ma che avrà di diverso proprio questo fuoco interiore, questa passione e forse l’intuizione dei demoni che si agitavano nella mente del compagno. "Un uomo magnetico", come l’ha definito la stessa Valeria, dopo aver letto il libro "Il fiore del male" scritto dallo stesso Vallanzasca.
La Solarino conosce con questo film un’ulteriore consacrazione: da giovane promessa del cinema italiano, dopo le sue interpretazioni nei film "La felicità non costa niente" (2003) di Mimmo Calopresti, "Che ne sarà di noi" (2005) di Giovanni Veronesi – suo attuale compagno – e "La febbre" (2005) di Alessandro D’Alatri, l’abbiamo vista lo scorso anno nello splendido "Viola di mare", di Donatella Maiorca, sulla sua Sicilia e sulla difficoltà di essere gay in una piccola comunità. Con "Vallanzasca" Valeria ha raggiunto quella platea internazionale che merita, in attesa di vederla ancora nel terzo episodio di "Manuale d’amore", diretto dal marito e in previsione per il 2011.