L’avete vista esordire sul grande schermo nel ruolo della streghetta mezzosangue, offuscare le doti di un Daniel Radcliffe bambino, grazie al carisma esibito nonostante i suoi 11 anni. Già da allora, infatti, non furono in pochi a chiedersi perché mai il film fosse intitolato al protagonista maschile sebbene fosse lei, Hermione, la vera eroina di Hogwarts.
Ancor più vero se si pensa a un Harry Potter depositario di poteri ‘elettivi’, ed una Granger ‘soprannaturale’, ma figlia di babbani, geniale e meritevole che lotta per conquistarsi dignità di maghetta. Saputella, questo è certo, ma sobria, coraggiosa e risolutiva. È grazie alla sua sagacia, infatti, che i compagni di magie, Harry e Ron, possono sconfiggere le insidie e i tranelli del perfido Voldemort (“Harry Potter e la pietra filosofale”, Chris Columbus, 2001) come quelli dei cattivi di tutta la serie.
Oggi Emma Watson (nata in Francia nel 1990) è una splendida maggiorenne che studia ad Oxford (dove vive dall’età di 5 anni), vanta illustri riconoscimenti (come l’ultimo National Movie Award ricevuto nel 2007), copertine sui magazine di tutto il mondo (tra cui un servizio su “Vogue”) ed è considerata, nonostante la giovanissima età, tra le 100 donne più sexy del pianeta.
Saccente ma leale, brillante, tenace e – soprattutto – sicura di sé, il suo carattere è proverbiale, in tutto simile a quello del personaggio che l’ha resa famosa. Basti pensare a quanto ‘filo’ i produttori della Warner hanno dovuto ‘torcere’ per convincere Emma-Hermione a rinnovare il contratto per “Harry Potter e il principe mezzosangue” (sesto episodio della serie, diretto da David Yates nel 2008), dopo l’ennesimo successo de “L’ordine della fenice” (2007). La maghetta infatti, a dispetto di glorie ed allori, si diceva perplessa non solo per la noia che un personaggio ormai risaputo avrebbe potuto suscitare, ma anche nei confronti della propria carriera, minacciata dall’eccessiva identificazione con il ruolo di Hermione.
Sarà per via dei miliardi, o per la promessa della major di rinfrescare i toni della saga con una campagna pubblicitaria tutta “sesso droga e rock and roll”, fatto sta che la giovane diva tornerà ad inforcare la bacchetta fino alla fine della saga. Niente paura, quindi, i suoi fan possono tirare un sospiro di sollievo anche se, per vederla ne “Il principe mezzosangue”, dovranno aspettare fino al 17 luglio 2009 invece che il prossimo 21 novembre. La decisione, a detta della Warner, è dovuta allo sciopero degli sceneggiatori dello scorso inverno. Mentre per l’ultima pellicola, “Harry Potter e i doni della morte”, che sarà divisa in due parti più brevi, si dovrà attendere addirittura fino a novembre 2010 e luglio 2011. Un’attesa che pesa come un macigno, soprattutto in questo scorcio di fine estate, con il calendario veneziano fitto d’appuntamenti per un inverno su cui l’assenza potteriana getta un algido senso di vuoto.