I punti in cui arte, moda e tecnologia si incontrano per innovare sono tanti: tessuti creati artificialmente i cui effetti stregano stilisti e artisti, nuove tecniche per lavorare materiali tradizionali con l’aiuto di strumenti inediti, e via di seguito. Il designer spagnolo Manel Torres ha stupito tutti presentando i primi risultati di un progetto a cui sta lavorando da diversi anni, e che sembrerebbe davvero rivoluzionario.
Forse nostalgico dell’idea di farsi fare i vestiti su misura, Manel ha pensato bene di riesumare l’idea di un capo d’abbigliamento assolutamente personalizzato, fabbricandolo letteralmente addosso alla persone. L’invenzione è stata sviluppata dalla Fabrican Ltd, un’azienda che collabora da sette anni con il professor Paul Luckham dell’Imperial College di Londra, e si chiama Spry-on Fabric. Il nome è esplicito: si tratta di un tessuto che viene spruzzato addosso, creando un capo d’abbigliamento che aderisce perfettamente alle forme, pronto nel giro di 15 minuti.
Non si tratta di body-painting: queste bombolette spruzzano una speciale mistura di fibre di cotone, polimeri e solventi direttamente sulla superficie da rivestire – compreso naturalmente il corpo umano – e creano una patina che nel giro di pochi minuti si asciuga, diventando un sottile tessuto da personalizzare a seconda dei gusti con colori e persino con profumi diversi.
E’ la praticità l’obbiettivo principale delle ricerche di Manel Torres, che al quotidiano inglese Daily Mail dichiara: "Volevo realizzare un materiale futuristico, senza cuciture, veloce e confortevole, che mi permettesse di creare abiti all’istante e a poco prezzo, che garantissero una perfetta vestibilità". Torres si è rifatto, per la sua invenzione, alla tradizionale lavorazione di tessuti come il feltro, che venivano prodotti manualmente a partire dalle singole fibre, legate insieme senza punti o cuciture.
Spray-On Fabric è ancora un prototipo e a quanto pare ci vorrà ancora un po’ prima che possa essere commercializzato: in cantiere ci sono ulteriori aggiustamenti, soprattutto per cercare di movimentare un po’ le forme del tessuto, magari rendendolo un po’ meno aderente, e per mitigare l’odore dei solventi, che può dare molto fastidio.