In Europa come in Italia, impazza la Pop Art, mostre ed eventi celebrano il movimento artistico più rivoluzionario del dopoguerra.
Ma cos’è stata e cosa rappresenta oggi l’arte Pop?
La corrente esordisce in Gran Bretagna alla fine degli anni ’50, ma si sviluppa soprattutto negli USA a partire dagli anni ’60, estendendo la sua influenza in tutto il mondo occidentale.
Questa nuova forma d’arte popolare (pop è infatti l’abbreviazione dell’inglese popular, popolare) è in netta contrapposizione con l’eccessivo intellettualismo dell’Espressionismo Astratto e rivolge la propria attenzione agli oggetti, ai miti e ai linguaggi della società dei consumi.
L’appellativo “popolare” non definisce un’arte del popolo o per il popolo ma l’ arte di massa, cioè prodotta in serie. anonima.
In un mondo dominato dal consumo, la Pop art respinge l’espressione dell’interiorità e dell’istintività e guarda, invece, al mondo esterno, al complesso di stimoli visivi che circondano l’uomo contemporaneo.
Richard Hamilton nel 1957 affermava: “Pop Art è: Popolare (concepita per un pubblico di massa), Transitoria (di breve durata), Spendibile (da dimenticare con facilità), Low cost, prodotta per la Mass, Giovane, Intrigante, Sexy, Consumistica, Glamorous, un grande affare…”.
La Gagosian Gallery di Londra, dedica un’esposizione proprio a questa frase pronunciata dal visionario Hamilton, in occasione del 50° anniversario.
Pop Art Is… oltre ai capolavori noti, presenta le opere degli artisti che nel passato e presente e futuro hanno risentito dell’influenza e dei “fumi” Pop.
Questa mostra coincide con le due maggiori rassegne in corso sempre a Londra, presso la Hayward Gallery, e la National Portrait Gallery.
Pop Art Portraits allestita alla National Portrait, indaga su un aspetto particolare della corrente, e cioè la grande attenzione dedicata alla ritrattistica, analizzata attraverso il dialogo tra la Pop art Americana e Britannica, in mostra I ritartti dei leader guida del movimento: Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Peter Blake and Richard Hamilton.
Al Castello di Rivoli è ripercorsa l’intera carriera di due artisti, Gilbert & George, per lungo tempo legati al Pop. La grande mostra è la più ampia retrospettiva a oggi organizzata sulla loro arte.
Sempre in Italia, alle Scuderie del Quirinale n viaggio attraverso i principali temi della Pop Art internazionale, dalle più note e celebrate versioni americane inglesi alle letture autonome avvenute in Francia o in Italia.
Dipinti, sculture, collages, combine paintings, per narrare, interpretare, illustrare, esaltare, criticare la società dei consumi e delle comunicazioni di massa, i riti e i miti del loro tempo, che ogni giorno di più risulta essere l’anticipazione del nostro.
Qualche anno fa, nelle gallerie e presso i musei per le esposizioni, il periodo e la corrente di stile più abusata e di sicuro riscontro per il pubblico, era quella dell’Impressionismo. Oggi organizzare una mostra sulla pop art significa successo e biglietti assicurati (merchandising, cataloghi, e attenzione dei media). Cambiano i gusti, e si invecchia pure, chi va alle mostre è più interessato ad un fenomeno relativamente recente e colorato, ormai non più contemporaneo, che ad artisti di due secoli fa.
Fare, organizzare, e parlare illuminati dal Pop, riprendendo la frase di Hamilton sembra essere davvero “Un grande affare” !