“I maschi rosicano? Lasciamoli rosicare”. E’ con questa battuta impertinente che Flavia Pennetta risponde a chi le chiede di commentare il periodo strepitoso dello sport femminile in azzurro. Un periodo che non accenna a concludersi, e che continua a vedere brillare stelle in rosa sempre più splendenti, in tutte le discipline.
Questo ultimo fine settimana è toccato alla squadra italiana di tennis femminile stupire tanti – ma non gli appassionati che seguono queste ragazze da qualche anno – e aggiudicarsi per la seconda volta nella storia il prestigioso trofeo della Federation Cup, battendo a Reggio Calabria le americane. Una squadra che lavora da anni in silenzio e con umiltà, e che al momento di colpire lo ha fatto senza timori e con il solo obbiettivo di vincere.
Tra le quattro ragazze che compongono il team – Flavia Pennetta, Francesca Schiavone e la coppia Sara Errani – Roberta Vinci – è sicuramente la Pennetta ad essere diventata, dopo ieri sera, un vero e proprio simbolo del tennis italiano. Brindisina, di ventisette anni, Flavia è già da tempo una beniamina degli sportivi italiani. Il suo carattere estroverso e qualche apparizione sulle riviste di gossip a causa della sua lunga relazione con il tennista spagnolo Carlos Moya – finita burrascosamente un anno fa – hanno accompagnato la sua carriera straordinaria, che negli ultimi mesi l’ha vista proiettarsi nella top ten delle tenniste mondiali, accanto a nomi sacri come le sorelle Williams – assenti da questa Fed Cup.
Un successo, il suo e quello delle sue compagne, assolutamente non casuale. Come afferma esultante Corrado Barazzutti, capitano della selezione azzurra per la Fed Cup, “queste ragazze meritano un monumento. Lasceranno un libro con scritte cose meravigliose”. Concentrate per tutta la durata del torneo, nelle ore immediatamente precedenti alla finale di Reggio Calabria si sono concesse, come distrazione, soltanto qualche partita alla Play Station e tanti massaggi e saune in un resort a Scilla.
E la concentrazione ha infine premiato: le immagini di Flavia Pennetta che, assieme alle compagne, sollevano al cielo la Federation Cup resteranno negli annali dello sport italiano in rosa, e si andranno ad aggiungere a quelle di altre atlete ormai affermate, da Federica Pellegrini a Josefa Idem, da Tania Cagnotto alle pallavoliste guidate da Francesca Piccinini. Una serie di successi che il CONI vuole consolidare e confermare, ponendo l’ambizioso obbiettivo, per le olimpiadi di Londra 2012, del 45% di medaglie femminili. Un risultato a portata di mano, a giudicare dalle prodezze delle nostre atlete. Ai maschietti, come dice Flavia, non resta che rimboccarsi le maniche. O rosicare.