Il mondo è un luogo da scoprire in bicicletta, perché a cavallo della due ruote, con i tempi dettati dal veicolo e dalle proprie capacità fisiche ci si gode davvero il viaggio, come fine e non solo come mezzo. E girare in bici ha anche altri significati, in primis il rispetto per l’ambiente che lo rende tra i modi per spostarsi quello più in armonia con la bellezza della natura.
Da qua il passo che unisce la bicicletta al mondo dell’arte è assai breve. Allora non è stata bizzarra l’idea del fondatore del Bicycle Film Festival, Brendt Barbur, che di questo fil rouge ne ha fatto una delle manifestazioni più famose e itineranti del mondo, che attraversa quest’anno ben 39 città e 4 continenti. Il Festival affonda le sue radici nella figura del ciclista urbano – che, come lo definisce Barbur stesso, è “un’icona dei nostri giorni e tra le più distintive di questo inizio secolo” – e del suo legame con il mondo delle arti in genere, ospitando al suo interno oltre alla rassegna cinematografica di pellicole d’autore e amatoriali (sono in molti i ciclisti ad avere anche l’animo da filmmakers), anche esposizioni di opere contemporanee di neofiti e famosi artisti, concerti, spettacoli, esibizioni e tanto altro ancora.
Chi si fosse perso l’appuntamento di Milano – unica tappa italiana del Festival conclusasi solo qualche giorno fa – può ancora inforcare la bici (ma naturalmente anche i pedoni sono bene accetti) e recarsi agli altri eventi sparsi per il mondo, che andranno avanti fino a fine anno: da Parigi (14-18 ottobre) ad Auckland (22-24 ottobre), da Denver (28-31 ottobre) a Sydney (11-14 novembre), fino a Tokyo (19-23 novembre), Melbourne (26-29 novembre) e Miami (9-12 dicembre).
Da notare come la scelta delle città ospitanti non sia lasciata al caso, visto che sono tutte metropoli in cui la filosofia di vita e di movimento del ciclismo urbano ha conquistato un largo spazio di consenso, generando delle vere e proprie comunità di “ciclisti urban”. Pensiamo ad esempio alla nostra Milano dove negli ultimi tempi si sta diffondendo anche un altro nuovo fenomeno legato alla bici, e allo sport in questo caso: il bike polo.
Se fino a qualche anno fa i giocatori di polo erano cavallo-muniti oggi sì sono sempre in sella, ma di una fixed bike (bici da corsa), dalla quale con mazze simili alla versione più tradizionale del gioco colpiscono una palla da mandare in rete. Una moda all’ultimo grido sbarcata anche qui da noi, immancabilmente nel capoluogo lombardo, dove ogni martedì nell’oasi pedonale di Piazza San Fedele i nuovi polisti, rigorosamente amatoriali, si danno appuntamento per questa sfida a squadre. E se il bike polo è già la vostra passione – o piuttosto quella dei vostri uomini – non dimenticatevi di mettere in agenda l’appuntamento del campionato internazionale (European Hardcourt Bike Polo Championship), che si terrà la prossima estate in una location ancora da decidere tra Barcellona, Zurigo e Berlino.
Ma le iniziative in giro per il mondo organizzate da e per gli urban ciclisti sono davvero tante, sia a livello locale che internazionale ad esempio c’è The original bicycle festival, la celebrazione del velocipede che si tiene nella contea di Dumfries Galloway, Scozia, in onore del padre della bici a pedali Kirkpatrick Macmilla, il Bicycle Music Festival di San Francisco, ricorrenza annuale (solitamente la domenica più vicina al solstizio d’estate) che festeggia, attraverso la musica, la cultura sostenibile e della bicicletta, o la festa internazionale – anche se generalmente ospitata da città statunitensi – della Bike summer, istituita nel 1999 e quest’anno ospitata nella città di Osaka, Giappone.
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Vademecum del cicloturista
Link utili
Bicycle Film Festival
www.bicyclefilmfestival.com
European Hardcourt Bike Polo Championship
www.ehbpc.org
The original bicycle festival
www.originalbicyclefestival.co.uk
Bicycle Music Festival
www.bicyclemusicfestival.com