La Capitale dell’impero russo era nota come Terza Roma, erede di Costantinopoli. Dopo la caduta dell’Unione Sovietica è diventata una città moderna e cosmopolita che ha voltato pagina ed è tutta proiettata nel futuro, sempre però orgogliosa del proprio fastoso passato. Non si può dimenticare facilmente un’esperienza moscovita.
Si dice che in nessun’altra grande città si ha tanto cielo sopra di sé: è un cielo che disegna e illumina gli innumerevoli volti di pietra della capitale. La Mosca medievale e bizantina del Cremlino e della Piazza Rossa, con le mille cupole delle sue chiese sfavillanti dai colori quasi irreali. Quella aristocratica, settecentesca ed ottocentesca, del Teatro Bolshoj e dei ricchi palazzi nobiliari e borghesi, dell’esaltazione dello stile barocco e liberty. Quella delle cattedrali, dei monasteri, delle dimore famose. Quella enfatica dell’utopia dei primi anni rivoluzionari, dove idee e progetti nascenti hanno fatto la storia della cultura europea dei primi del Novecento. Quella trionfalistica dei mastodontici grattacieli, voluti da Stalin per esaltare il proprio potere e che ora stanno scomparendo, e della metropolitana, sontuosa ed elegante, che rivela un mondo sotterraneo fatto di marmi, stucchi, mosaici e ferribattuti, dove vengono organizzati appositi percorsi turistici. Quella contraddittoria che cambia pelle ad ogni istante, euforica, curiosa, alla perenne ricerca di sé nel suo continuo divenire.
Complessa, ambigua e imprevedibile, luogo unico in cui si intrecciano fantasia e realtà, passato e futuro, Mosca è oggi il massimo centro politico, amministrativo, industriale, commerciale, economico e scientifico del paese. Traspira arte e cultura da tutti i pori e le occasioni per stravolgersi con un’overdose da monumenti, palazzi, chiese, monasteri, opere d’arte è sempre incombente. Complici l’ospitalità e la cordialità dei Russi, la musica struggente e le canzoni, la vodka, le chiese ortodosse avvolte nella penombra e odorose di incenso, i religiosi austeri dalle fluenti barbe, i grandi spettacoli di opere e di balletti del famoso Bolshoj: tutto questo e ancora di più seduce il viaggiatore che si affaccia nella grande capitale.
Ci si potrebbe aspettare una città lenta, con la pigrizia che contraddistingue le grandi dimensioni nel loro evolversi. Niente di più sbagliato: Mosca affascina proprio perché ha saputo modernizzarsi in maniera veloce rispettando a pieno la propria originalità.
Vivace, all’avanguardia, ricca, suggestiva, elegante, è come se aspettasse il riscatto per entrare nell’Olimpo delle capitali più belle del mondo. A pieno diritto. Superbi palazzi con la facciata un po’ acciaccata ma pur sempre splendida si scorgono in ogni via centrale: sono un emblematico esempio che bisogna sempre imparare ad andare oltre l’apparenza. Solo in questo modo si trova la vera essenza della nuova Mosca, capace di stupire da qualsiasi prospettiva la si voglia guardare.