L’immaginario legato alle donne in guerra è spesso quello che le vede solo vittime indifese, i soggetti più deboli – assieme ai bambini e agli anziani – che finiscono per subire gli effetti più atroci delle guerre combattute dagli uomini. Il libro della giornalista austriaca Susanne Scholl, ‘Ragazze alla guerra’ al tempo stesso conferma e smentisce quest’immagine, attraverso una galleria di ritratti di donne che nemmeno la guerra riesce a spezzare.
Eva, Sovdat, Rosa, Sara, Maryam, Lisa… sono tutte donne che l’autrice di questo libro ha incrociato nel corso di un lungo viaggio-inchiesta in uno dei paesi più martoriati del mondo, la piccola Cecenia. Un fazzoletto di terra incastonato tra le splendide montagne del Caucaso, che ha la sfortuna di conservare nel suo sottosuolo importanti giacimenti di petrolio, contesi dal crollo dell’impero sovietico tra Mosca e gli indipendentisti.
La Cecenia, l’inferno al quale la giornalista russa Anna Politkovskaja ha consacrato la sua ricerca di verità, pagata con la vita, ormai tre anni fa. Un inferno in cui vivono le donne intervistate dalla Scholl, donne normali rese eroiche non solo dalla guerra, ma dalla lotta quotidiana contro le rigide tradizioni delle montagne cecene, impregnate di un Islam reso chiuso e intransigente dalla sopravvivenza di faide claniche che vanno avanti dalla notte dei tempi. Donne che sono certamente le vittime principali delle armi, delle torture, delle ingiustizie, costrette a vedersi portar via dalla guerra figli, mariti, padri. Ma che spesso sono anche le uniche a insistere per ottenere giustizia, a chiedere con cieca ostinazione almeno i corpi dei loro figli scomparsi, che si rimboccano le maniche e riescono a far sopravvivere miracolosamente famiglie intere tra le macerie.
Donne che, in una perversa fuga verso l’annullamento, dopo aver perso tutto, decidono di diventare bombe umane e di farsi esplodere nelle strade della capitale russa, che ormai diffida di ogni cecena, perché potrebbe nascondere una “vedova nera”. Donne, infine, che come Eva, che del libro è l’eroina principale, dopo aver avuto davanti agli occhi l’orrore della guerra, decidono di “fare qualcosa”. Decidono di cominciare a guardarsi attorno, a documentare avvenimenti che sembrano non interessare nessuno, a battersi per ottenere giustizia nel loro paese, a raccogliere materiale da far arrivare, a costo di mille pericoli, ai giornalisti e attivisti per i diritti umani che, come l’autrice di questo libro, decidono di non voltarsi dall’altra parte, e di raccontare, proseguendo l’opera di Anna e di Natalija, giornaliste a caccia di verità punite con la morte dalla logica cieca della guerra.
Autore: Susanne Scholl
Titolo: Ragazze della guerra
Editore: Voland
Pagine: 151
Prezzo: € 14,00
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