Geograficamente è nota come la regione del Sudest dominicano, ma le voci di chi ci vive la conoscono solo come la “terra dove nasce il sole”. 11 ore di volo separano lo scalo de La Romana dall’Italia e “solo” 1515 anni dal presente al passato, quando Cristoforo Colombo battezzò il suo Nuovo Mondo con il nome di Quisqueya – che nella lingua dei Taìno (la popolazione indigena allora abitante l’isola), vuol dire “madre di tutte le terre”.
Siamo nel cuore dei Caraibi, con le trasparenti lagune del Caribbean Sean all’orizzonte e le impetuose acque dell’Oceano Atlantico dietro l’angolo. La natura è quella che ci si aspetta, incontaminata senza mezzi termini. Non stupisce la qualifica, da parte dell’Unesco, di “una delle più belle del mondo” attribuita a questa parte di Repubblica Dominicana. La Romana non è solo uno scalo internazionale e una cittadina a tutti gli effetti, è anche il nome di una della cinque province della “terra dove nasce il sole” (insieme a San Pedro de Macorìs, Hato Mayor, El Seibo e La Altagracia), sede della Central Romana, industria privata di lavorazione della canna da zucchero.
Attraversando il fiume Dulce, si incontra proprio qui una delle dieci migliori strutture alberghiere del mondo, la più completa e famosa dei Caraibi: Casa de Campo. A circa un paio d’ore dalla capitale Santo Domingo, raggiungibile attraversando per intero l’avenida de las Amèricas, la provincia de La Romana si pregia di alcune chicche naturalistiche come la spiaggia di Bayahibe da cui partire – noleggiando un motoscafo – alla volta della vicina Isla Saona, un miraggio galleggiante nel punto di intersezione tra il Mar dei Caraibi e l’oceano, il cui estremo lembo segna il punto più meridionale della Repubblica Dominicana: Punta Cana.
Anche la costa atlantica non è da meno quanto a gemme naturalistiche e mete di grande fascino come Puerto Plata. Con le sue case in stile vittoriano, le miniere d’ambra, l’antica distilleria di rum la località caraibica si è sempre distinta per una sorta di particolare allure quasi aristocratica. Protetta dal monte Isabella de Torres che, tra l’altro, ospita uno splendido giardino botanico, uno dei più completi dell’America Latina, e raggiungibile con un suggestivo viaggio in teleferica (recentemente rinnovata), la piccola città è un delicato gioiello ad oggi conosciuto soprattutto da golfisti e surfisti. In quest’ultimo caso lo sposalizio è con Cabarete, una località vicina a Puerto Plata che offre agli amanti delle discipline che combinano tavola e vento condizioni eccezionali. Attualmente, Cabarete è una delle località preferite dei kite surfer che hanno scelto una delle sue baie come meta fissa della coppa del mondo.
Rispetto alle placide acque caraibiche, la costa atlantica è caratterizzata da un temperamento più selvaggio, domato dalla presenza di calette azzurre e di una ricca vegetazione tropicale. Di recente inaugurazione è la spiaggia Long Beach, un tratto di litorale molto bello reso fruibile per il pubblico, situato lungo la costa che lambisce l’area di Puerto Plata. Per completare in bellezza il soggiorno in questo angolo atlantico del Caribe, si può veleggiare verso Cayo Paraìso, l’unico atollo della Repubblica Dominicana. Questo spettacolare isolotto situato tra Puerto Plata e Montecristi, è un miracolo della natura che ha dato vita a un una perfetta formazione circolare di corallo circondata da trasparenti acque turchesi e che racchiude al suo interno un banco di sabbia candida.