Nonostante la sua natura apparentemente estroversa, Bologna è una città misteriosa e segreta, tutta da scoprire, e ancora non invasa dal turismo. Eppure ha molto, moltissimo da offrire. Innanzitutto un centro storico ben conservato; 43 chilometri di portici che rendono piacevole passeggiare per la città con qualsiasi clima; tantissimi musei, chiese, affreschi, palazzi nobiliari e poi, le sue torri, le due più famose che tutti conoscono, la torre degli Asinelli e la Garisenda, ora in restauro, e le altre 21 meno note, meno appariscenti, più segrete ma non meno belle e ricche di storia.
Alle torri sono dedicate una serie di iniziative cui ha dato il via, il 31 marzo scorso “La notte della torre” quando enormi fasci di luce hanno illuminato 10 torri in una notte bolognese appositamente più buia, evento arricchito anche da un concerto di Lucio Dalla con letture di Piera degli Esposti e Marco Alemanno tenutosi a Palazzo Re Enzo in Piazza Maggiore. Seguiranno a partire da giugno gli interventi di tre artisti contemporanei: Beatrice Catanzaro, Andrea Nacciarriti e Moataz Nasr, su altrettante torri. Per l’autunno sono previsti due eventi, La torre riflette: sulla Torre degli Asinelli, verranno proiettate scene che illustrano la storia della città. E una performance ‘estrema’ che vedrà un pittore realizzare a parecchi metri di altezza una tela di grandi dimensioni.
Ma Bologna non è solo le sue torri, è una città ricca di tesori, adatta come dicevamo a chi ha il piacere della scoperta prché qui è possibile trovare bellezze che non ti aspettavi, capolavori che non immaginavi. Molti di questi hanno a che fare con le chiese della città. A partire dalla Basilica di San Petronio, il cui portale principale è opera di Jacopo della Quercia.
All’interno di Santa Maria dei Servi, invece, ci sono opere di grandi artisti come Guido Reni, Francesco Albani e una tavola duecentesca di Cimabue. Mentre la Chiesa di Santa Maria della Vita racchiude una capolavoro scultoreo in terracotta del 1463: Il Compianto sul Cristo Morto di Niccolò dell’Arca. La Basilica di San Domenico contiene opere di Nicola Pisano, Arnolfo di Cambio e alcuni contributi di Niccolò dell’Arca e del giovane Michelangelo, mentre la Basilica di Santo Stefano o Delle Sette Chiese, voluta da San Petronio per ricreare il Santo Sepolcro di Gerusalemme, è ricchissima di simboli della cristianità. Da non dimenticare gli affreschi dell’Oratorio di Santa Cecilia, ad opera di importanti artisti del rinascimento bolognese, recentemente restaurati.
Altre ‘sorprese’ sono celate all’interno dell’Università, e non poteva essere altrimenti per la ‘dotta’ Bologna. A partire dal Palazzo dell’Archiginnasio che è stata la prima sede unitaria dell’Università di Bologna dal 1562 e dove si può ancora ammirare il suo gioiello ligneo: il Teatro dove si svolgevano le lezioni di anatomia. Non meno interessante è Palazzo Poggi, dove Napoleone nel 1805 trasferì l’Università, e che ancora oggi è la sede dei Musei Universitari. Si tratta di un insieme di collezioni di grande interesse, come il Teatro del Mondo di Ulisse Aldrovandi, il Museo delle cere anatomiche, il Museo delle navi e molte altre ancora. Perché anche sul terreno dei musei Bologna non ha niente da invidiare a molte altre città.
Innanzitutto i musei di Bologna, almeno per ora, sono gratuiti, e varrebbe la pena approfittarne. Oltre a quelli universitari molto interessante il Museo Internazionale della Musica, la Pinacoteca nazionale e l’elenco sarebbe lunghissimo e non potrebbe non comprendere uno degli ultimi nati, il Museo MAMBO dedicato all’arte contemporanea.
Sempre per rimanere nell’ambito degli interventi contemporanei sulla città va citata e visitata la Sala Borsa, in origine orto botanico, il primo in assoluto creato dal Cardinale Aldrovandi, poi alla fine del XIX sec. sala degli scambi, o Sala Borsa. Contemporanea della Tour Eiffel, è in ferro e vetro, come nello stile dell’epoca. Oggi, dal 2001, è una Biblioteca Comunale, divisa per fasce d’età e per settori, molto moderna e multimediale al centro della città, in Piazza Maggiore.
E poi c’è una Bologna ancora più nascosta e ‘avventurosa’, è la Bologna delle acque, sì perché in questa città il fiume non scorre in superficie ma sotterraneo. Un tempo a cielo aperto, l’Àposa, nel corso dei secoli fu tombato e usato come collettore fognario, oggi in parte bonificato. Volendo ci si può calare in un tombino e come una sorta di Indiana Jones nostrano si possono percorrere circa 600 metri del suo alveo per scoprire ad esempio i resti di un ponte romano o le volte del 1300. Così come è possibile visitare una cisterna di epoca rinascimentale, erroneamente chiamata Bagni di Mario, costruita nel 1563 per portare acqua alla Fontana del Nettuno in Piazza Maggiore. Un vero gioiello di idraulica.
Risaliti in superficie non si può non omaggiare Bologna la ‘grassa’. Per mangiare, ovviamente, non c’è che l’imbarazzo della scelta, questa città è un vero paradiso gastronomico. Si può cominciare con un aperitivo al Rosa Rosae (Via Clavature, 18/b – 051 225071), e l’aperitivo a Bologna è un vero rito. Per una cucina super tradizionale un indirizzo da provare è Annamaria (Via Belle Arti, 17/a – 051 266894), mentre se si vuole provare una cucina bolognese con qualche variazione si può scegliere il Bistrot di Marco Fadiga (Via Rialto, 23c – 051.220118 www.marcofadigabistrot.com), chef bolognese che ha lavorato molto all’estero. Per dormire si può optare per uno degli alberghi della catena Bologna Art Hotel (www.bolognaarthotels.it), tutti centralissimi e molto accoglienti.
Nella foto: le due torri. Courtesy of ©Claudio Braccasi/Emilia Romagna Turismo
Link utili
Sala Borsa
www.bibliotecasalaborsa.it
Mambo
www.mambo-bologna.org
Fondazione del Monte
www.fondazionedelmonte.it
Associazione Amici delle acque
www.amicidelleacque.org
Guida Turistica
www.bolognatourguide.com