La nuova Biennale ha già fatto le sue nomine. L’annuncio a metà Gennaio, a seguito della riunione del consiglio di amministrazione della fondazione. Massimo Cacciari, Amerigo Restucci, Franco Miracco e Giuliano da Empoli, non hanno certo perso tempo. “Ero sicuro che Rutelli, sentito il parere dei principali partner e della commissione cultura, avrebbe scelto una persona che potesse reimpostare la biennale e farla rinascere”.
Marco Mueller, primo vero riconfermato nel ruolo di direttore della Mostra del Cinema del futuro quadriennio e che con otto anni d’incarico diventa il più longevo direttore della storia del Festival, è entusiasta che la scelta sia ricaduta su Paolo Baratta come presidente della Biennale per i prossimi quattro anni, ruolo che peraltro aveva già rivestito con successo tra il 1998 e il 2002.
Baratta, del resto, fin da subito si propone attivo e pieno di progetti, anche rivolti al sociale “La Biennale ha un ruolo di responsabilità anche nei confronti del territorio, soprattutto per ciò che riguarda la creatività giovanile e la creazione di opportunità di lavoro. È un problema tutto italiano, ma molto sentito anche nel Nord Est. Sentiamo la responsabilità di fare qualcosa per i giovani, creando una struttura ad essi dedicata”.
È invece un “nuovo acquisto” Aaron Betzky,statunitense-olandese, vera star del momento, voluto espressamente da Baratta perchè guidasse la prossima Mostra di Architettura “Out of there” in programma dal 14 settembre al 23 novembre, e per questo espressamente prelevato dal Cincinnati Art Museum che dirige, con all’attivo prestigiosi incarichi come quello di Direttore del Netherlands Architecture Institute .”La scelta di Betzky” spiega Baratta ” rappresenta la volontà di osservare l’architettura da un nuovo punto di vista. La caratteristica principale della rassegna sarà quella di non sviluppare l’idolatria dell’edificio, ma di valorizzare invece l’impegno di un’architettura che aiuti a capire e rappresenti il mondo in cui viviamo” . Altro “pupillo” di Baratta, anche Andrea del Mercato, nuovo Direttore generale della Biennale. Quarantenne di formazione umanistica ed economica, con il quale aveva già collaborato, in passato, al progetto di Venezia come sede europea per i brevetti.
Nuovo incarico anche per il Settore Musica, Paolo Baratta ha affidato a Luca Francesconi una mansione quadriennale che prevede, oltre alla direzione del Festival Internazionale di Musica Contemporanea, la cura di attività permanenti sulla base di un progetto di ricerca.
Concludono il loro mandato invece Maurizio Scaparro e Ismael Ivo. Il primo confermato per i prossimi due anni nel settore Teatro, mentre ancora un anno solamente per il secondo, che conclude in bellezza con “Beauty”, sesto Festival internazionale di danza contemporanea.
Ricordando il ruolo centrale della biennale “Principale istituzione italiana per l’arte moderna” assicura il ministro Rutelli che “Lo Stato investirà affinché essa possa accrescere il suo ruolo per la cultura italiana e rafforzi la sua autorevolezza sul piano internazionale” e detta anche la sua ricetta “La Biennale” dice “deve far vivere le proprie attività anche ‘destagionalizzando’ avvenimenti ed iniziative che si svolgano al di fuori dei periodi di maggiore affollamento turistico della città. Deve vivere essa stessa durante tutto il corso dell’anno. Deve attivare iniziative permanenti, laboratori, collaborazioni stabili con realtà produttive formative, centri universitari, non solo veneziani”