Di recente i golosi hanno esultato per lo sdoganamento del cioccolato: non più cibo ultra-ingrassante ma addirittura benefico per la linea. Oggi saranno gli amanti della cucina italiana ad esultare, perché la pasta è ufficialmente reintegrata nelle diete dimagranti!
Ogni regime dietetico si basa su principi diversi a seconda di chi lo conduce e in quanto tempo si vogliono raggiungere risultati. La dieta dei carboidrati è ottima per chi tende a sentirsi affaticata, a chi ha problemi digestivi, a chi ha poca forza di volontà e non riesce a tollerare la sensazione della fame. Mangiare pasta anche due volte al giorno è da sempre considerato il grande tabù della prova costume, ma con il giusto regime alimentare questo mito si sfata.
Intanto alcune nozioni sui carboidrati, e non parliamo solo del piatto principale della cucina nostrana, la pastasciutta, ma anche di pane, patate, avena, riso. La famigerata nomea di alimento ingrassante è dovuta al fatto che i carboidrati sono principalmente zuccheri, quindi legati alla glicemia e all’insulina. Tuttavia l’errore che spesso si fa è associare le calorie di un alimento all’ingrassare, mentre è il suo indice glicemico che dovremmo verificare: esso è la velocità con cui il nostro corpo aumenta la glicemia, e quindi l’insulina che è un ormone che immagazzina gli zuccheri sotto forma di grassi, e non li smaltisce. L’indice glicemico della pasta è relativamente basso, e si abbassa ulteriormente se cotta al dente, ancora di più se integrale. Inoltre, apporta il giusto ‘carburante’ per il corpo umano, motivo per cui nessuna dieta dovrebbe esserne priva.
Ma come basare una dieta intera sul consumo di pasta? Le regole sono semplici: dosi controllate e condimenti leggeri. Se consumate un piatto di pasta da 60 grammi a pranzo e 50 grammi a cena per esempio, avrete ingerito poco meno di 400 calorie. Che significa avere ancora bisogno di energia: potete aggiungere quindi pesce, verdure, formaggi magri, senza esagerare ma sentendovi sazie. Dovrete però alternare i carboidrati: se consumate la pasta evitate il pane, e viceversa. Non consumate altri carboidrati durante la giornata, fatta eccezione per qualche fetta biscottata la mattina a colazione che fornisce le energie essenziali per cominciare la giornata.
Dunque dicevamo, pasta due volte al giorno sì, ma in dosi moderate, e con condimenti leggeri. Scegliete per esempio il pomodoro fresco, le verdure, i funghi, il limone, e abbondate con le spezie, saporite ma per nulla caloriche. Scegliete la panna vegetale se preferite i sughi in bianco, oppure mettete direttamente le verdure a bollire nell’acqua della pasta per un condimento leggero e saporito. Evitate caldamente i soffritti, se volete potete ripassare in padella il piatto ma con pochissimo olio, oppure stufate aglio e cipolla in un tegame coperto. Meglio utilizzare l’olio d’oliva sempre a crudo, e magari anche con verdure a julienne non cotte: con l’avvicinarsi delle giornate calde sarà facile trovare condimenti freschi e ipocalorici. Se mangiate la pastasciutta con un condimento leggero, potete consumarne 60 grammi più un secondo leggero. Per le minestre invece ne serve ancora meno, circa 30 grammi, perché il brodo, soprattutto se ricco di legumi, è già molto saziante. Tuttavia è inutile mangiare solo 50 grammi di pasta e poi condirla con due etti del ragù di mamma, non prendetevi in giro da sole per poi lamentarvi che la dieta non funziona!
Ovviamente non si tratta di una dieta diversa dalla altre per quanto riguarda i comandamenti fondamentali: bere due litri di acqua, depurarsi con tisane, consumare molta verdura e frutta cruda, fare attività fisica, evitare alcolici. E altrettanto ovviamente non è una dieta che dà risultati immediati, ma è assolutamente sana ed equilibrata, e garantisce il buonumore perché la pasta stimola la produzione di serotonina, ormone della felicità: che sia una prerogativa tutta italiana non si sa, ma che chi mangia pasta vive felice è un dato di fatto!