Le basse temperature, l’aria fresca, la natura e lo sforzo fisico sono tra gli elementi che fanno dello sci alpino un autentico toccasana per la salute. Sembra difficile da credere, ma la tanto attesa “settimana bianca” sembrerebbe avere effetti incredibilmente positivi su corpo e mente, a tal punto da venire considerata dagli esperti una vera e propria cura per determinate patologie.
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Un soggiorno tra gli stupendi paesaggi imbiancati, decorati dalle caratteristiche baite montane e dalle vie innevate dei piccoli centri abitati, potrebbe essere, quindi, la soluzione corretta per trascorrere una vacanza salutare all’insegna del benessere per corpo e mente. Questo assunto parte dalle affermazioni di alcuni studiosi dell’Università di Salisburgo che, attratti dallo stile di vita degli sciatori di alto livello, hanno deciso di condurre una ricerca in merito al grado di benessere, fisico e mentale, generato da una giornata trascorsa sui bianchi pendii.
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Il suddetto studio, sviluppato e supportato dalle menti dal Laboratorio Christian Doppler “Biomechanics in Skiing” con la collaborazione di taluni esperti austriaci, ha dimostrato che lo sci alpino, praticato con una certa frequenza, ha la capacità di inibire alcuni meccanismi che potrebbero generare l’insorgere di determinate problematiche di salute.
La prima risposta ottenuta dagli studiosi è da ricercare nella quota a cui viene praticata questa disciplina. Come ben sappiamo, infatti, i pendii dove praticare l’attività sportiva in questione sono per lo più situati a quote sommariamente elevate dove l’aria è pura e la relativa percentuale di ossigeno è maggiore. La migliore ossigenazione dei tessuti e la rivascolarizzazione degli stessi permettono, quindi, di ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e Alzheimer. Ma non solo, l’aria respirata, essendo libera dai principali fattori inquinanti, stimola e favorisce il corretto funzionamento dell’apparato respiratorio.
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La seconda risposta trovata dagli scienziati è direttamente collegata all’entità dello sforzo fisico compiuto. Muscoli e cuore sono questa volta i protagonisti degli effetti positivi generati da questa disciplina. L’aumento della massa muscolare permette, infatti, di proteggere articolazioni e legamenti sostenendo la struttura corporea ed agevolando le normali azioni di vita quotidiana. Inoltre, la frequenza cardiaca, stimolata dallo sforzo compiuto e dalle basse temperature, permette al cuore di compiere un allenamento prolungato e costante, capace di migliorare la resistenza e la forma fisica in generale.
Infine, l’Università di Salisburgo ha cercato di analizzare i benefici apportati all’umore ed allo stato emozionale delle persone che popolano i resort alpini durante la stagione invernale. Il risultato emerso delinea un miglioramento nei livelli di stress, accompagnato da uno stato mentale positivo e dal fatto che la reale stanchezza accumulata non venga assolutamente percepita. Complici delle suddette sensazioni sono, senza dubbio, fattori come: fare sport all’aria aperta, il contatto con la natura, la lontananza dallo stress quotidiano e l’adrenalina.
Il comprensorio Dolomiti Superski ha ripreso i concetti sopra citati sviluppando per la stagione 2013.14 il programma “Wellbeing Factor”, un sistema che permette di valutare la propria prestazione sugli sci anche in termini di benessere e buonumore. Il “Wellbeing Factor” individua, infatti, 5 livelli che lo sciatore può raggiungere a seconda del numero di metri di dislivello (hm) affrontati, sostenendo che il livello ottimale di benessere raggiungibile si trovi tra 11.538 e 19.230 hm da percorrere sulle piste da sci in 6 giorni.