Spesso viene aggiunta a tisane e infusi perché il suo sapore dolciastro camuffa altre sostanze dall’aroma meno gradevole, ma nella rosa canina c’è molto di più che una nota zuccherosa. Questa pianta molto comune cresce spontanea sotto forma di arbusto nelle campagne e nel sottobosco europeo (da nord a sud), in Africa del nord e nelle isole Canarie, in Asia e, in seguito all’introduzione da parte dell’uomo, in America, ed appartiene alla famiglia delle rosacee. La definizione di ‘canina’ sembrerebbe derivare dall’antico uso del decotto contro la rabbia.
Le bacche rosse che maturano ad autunno sono i frutti – o falsi frutti – della rosa canina, dalle quali si ricava la maggior parte delle sostanze benefiche per cui è utilizzata (ma se ne sfruttano anche radici e foglie). Queste bacche carnose sono veri e propri concentrati di vitamina C, una miniera se calcoliamo che ogni frutto ha tra le sue componenti fino al 5% di acido ascorbico (da essiccati meno, ma parliamo sempre quantità importanti). In tempi di guerra veniva addirittura assunta in sostituzione agli agrumi. L’altra componente importante delle bacche di rosa canina sono i tannini, che, fra le varie funzioni che esercitano sul corpo, sono efficacissimi anti-diarroici. A queste sostanze si aggiungono carotenoidi, riboflavina, flavonoidi, acido malico, pectine. In generale, la rosa canina è considerata efficacissima nel combattere le infiammazioni, in caso di debilitazione, per proteggere i vasi sanguigni. Si consiglia l’assunzione della rosa canina in caso di raffreddori, grazie alla abbondante riserva di vitamina C e le numerose sostanze antiossidanti.
Ma come si assume? Se avete la possibilità di raccogliere le bacche fresche, aggiungetele a frullati e centrifugati di frutta e verdura, oppure essiccatele e impiegatele per tisane e decotti. In alternativa, le erboristerie vendono le bacche secche oppure i preparati sminuzzati per diventare infuso, oppure la tintura madre da aggiungere a gocce nell’acqua, efficace in caso di riniti e raffreddamenti. Le bacche fresche sono anche ottime per realizzare marmellate.