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Il cibo come fonte di giovinezza

L’evoluzione dell’alimentazione tradizionale: lunga vita alla Culinary Nutrition, la scienza della nutrizione che, applicata alla cucina, insegna a portare in tavola piatti salutari e anti-aging

Alimentazione anti aging
Courtesy of©AmeliaFox/iStock

Chi non ricorda una delle pellicole cult degli anni ’90 “La morte ti fa bella” in cui Meryl Streep e Goldie Hawn inseguono la perfezione grazie a un magico elisir di lunga vita in grado di restituire al corpo bellezza, giovinezza e vita eterna. Alzi la mano chi vorrebbe invecchiare: ogni donna cura il suo aspetto in maniera tale da contrastare i segni del tempo con creme o maschere in grado che permettono di sentirsi sempre belle e giovani. La bellezza non passa solo per la cosmesi, la cura dell’aspetto esteriore molto spesso passa per la tavola: prestare un occhio alla linea non è cosa sbagliata, ovviamente se fatto con la dovuta intelligenza.

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Le diete drastiche non sono mai una scelta saggia, fanno sì perdere molti kg in fretta ma con altrettanta rapidità, una volta interrotta, si recuperano. Meglio dunque optare per scelte sane, imparando a combinare gli alimenti tra loro, come condirli e cucinarli e, oltre a trovarsi in forma smagliante, si insegue un benessere antiaging. A sostenere la tesi esperti come Chiara Manzi, autrice dei testi “La cucina wellness”, “Antiaging con gusto” e “Gusto e benessere. La tradizione diventa anti aging” nonché docente di nutrizione presso il Master in Medicina Estetica dell’Università di Roma. Attraverso il progetto Cucina Evolution, la Dott.ssa Manzi insegna un nuovo modello di cucina che consenta di vivere più a lungo e in salute senza rinunciare ai piaceri della tavola.

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Ogni ricetta infatti garantisce piatti gustosi e innovativi, compresi fritti e dolci, niente rinunce, basta dosare le quantità, tutto infatti fa leva su fattori come il conteggio nutrizionale, la scelta dei metodi di cottura e l’abbinamento che, spesso, è in grado di fare la differenza aumentando qualità nutrizionali dei piatti. Un esempio? I legumi, importante fonte di carboidrati, proteine, minerali e vitamine del gruppo B ed E la cui assimilazione è nettamente superiore se associati al succo di limone.

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Niente restrizioni, basta solo rivedere le regole del gioco: i più golosi non devono privarsi dei piccoli piaceri della vita e, in vista del Carnevale, è possibile concedersi uno dei dolci cult del periodo, le castagnole, basta solo renderle più leggere: come? Stando agli insegnamenti della Manzi è cosa buona e giusta sostituire, in parte, alla farina quella di castagne, utilizzare l’olio al posto del burro e, per la frittura, no all’olio di semi, meglio optare per lo strutto. Stesso trucco  vale per i krapfen, per la farcitura, al posto della classica crema pasticcera, si usano mele, curcuma e la crema melacao, ricche di polifenoli.

Se invece si è più ghiotti di salato, lunga vita alla pizza. Ecco svelato un piccolo segreto: al fine di inibire la formazione di cellule grasse, vale la pena aggiungere sapore al sapore con l’aggiunta di curcuma e pepe nero: incrementano la capacità di inibire la formazione di cellule grasse.

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