Ogni giorno ce n’è una nuova quando si parla di dieta. Studi che avvalorano i precedenti, ricerche che smentiscono altre, alimenti ‘brucia grassi’ e cibi ‘off limits’. Mangiare più proteine, no anzi zero proteine, solo frutta, no solo pasta, cioccolato sì cioccolato no, si potrebbe scrivere un’enciclopedia con tutti i tipi di regimi dimagranti inventati da nutrizionisti più o meno accreditati.
Eppure, l’entusiasmo e la motivazione che spingono a provare l’ennesima dieta spesso si smorzano con un risultato comune a tantissime donne: non funziona. A volte non si dimagrisce proprio, altre si perdono chili che tornano con il temuto effetto boomerang appena si ricomincia a mangiare normalmente. Ecco, forse è proprio a questo atavico dilemma che si è giunti ad una risposta.
Diverse ricerche ormai concordano sul fatto che il fattore determinante nell’efficacia di una dieta è il sonno. ‘Dormire fa dimagrire’, è un tormentone che a fasi alterne abbiamo letto su riviste e giornali, ma oggi sono diversi gli studi che avvalorano la tesi. Come quello condotto da Sanjay Patel, del Case Western Reserve University a Cleveland, presentato al congresso della American Thoracic Society a San Diego. O lo studio della American Heart Association esposto alla conferenza annuale ‘Epidemiology and Prevention/Nutrition, Physical Activity and Metabolism’. Ancora, la ‘Integrative Cardiac Health Project’ del Walter Army Medical Center di Washington, condotto da Arn Eliasson.
Insomma le voci autorevoli ci sono, e ognuna conduce allo stesso risultato: dormire aiuta a dimagrire. Ma perché? Non si tratta solo di avere meno tempo per sentire la fame e quindi mangiare meno; il fatto è che durante il sonno il copro lavora attraverso il metabolismo. C’è un fittissimo intreccio tra sonno-veglia e ormoni-attività metabolica-fasi cerebrali. In parole povere, se togliamo al nostro corpo ore di sonno, gli impediamo anche di bruciare i grassi: sono state calcolate fino a 550 calorie per due ore di sonno in meno.
A parità di alimentazione e attività fisica chi dorme più ore per notte dimagrisce di più di chi fa le ore piccole. Chi ha l’abitudine di riposare solo 5 o 6 ore per notte ha una nettissima tendenza ad accumulare più grasso di chi ne dorme 8 o addirittura 9. Ciò ovviamente non significa che ci si possa abbuffare di pollo fritto e poi andare a dormire felici, rimane comunque solido il principio di alimentazione equilibrata e attività fisica come primo motore della linea e della salute.
Sulla base di queste ricerche qualche anno fa è stata proposta una dieta, chiamata Hiberbation Diet, che punta ad utilizzare i grassi di deposito durante il ‘letargo’ umano (il sonno) ottimizzandone il metabolismo. Il principio è piuttosto complicato, ma si propone di mantenere costante i livelli di glicemia nel sangue, perché questi favoriscano l’ormone cosiddetto ‘della crescita’, fondamentale per un efficiente metabolismo. Si tratta quindi di fornire energia al cervello e al corpo perché durante il sonno ‘lavorino’ efficacemente.
Ma a prescindere da calcoli e misurazioni, seguire un’alimentazione equilibrata e fare attività fisica non sono sufficienti senza un adeguato riposo: volete dimagrire? Dormite, dormite, dormite… mica male come dieta no?