Matrimonio uguale esclusività del partner sessuale, è un’equazione che trema di fronte al tradimento sempre più diffuso e all’idea che discutere apertamente di coppie aperte non sia più un dato tanto insolito. É quello che certifica una recente ricerca pubblicata sull’autorevole Journal of Marriage and Family, che afferma come molte coppie stiano cominciando a pensare alla monogamia in senso accessorio rispetto al benessere coniugale.
Per arrivare a certificare il dato – sorprendente ma pur sempre condotto su un campione ristretto – il team di ricercatori ha intervistato 90 cittadini canadesi sul tema del matrimonio e della monogamia. Il gruppo includeva al proprio interno 26 donne eterosessuali, 21 maschi eterosessuali, 21 uomini gay e 21 donne lesbiche. Alcuni di essi erano coppie divorziate, ma la maggior parte di esse erano coinvolte in un matrimonio stabile. Meno della metà di tutte le donne eterosessuali, circa un terzo dei maschi eterosessuali e poche coppie omosessuali hanno certificato come matrimonio e monogamia siano elementi del tutto inseparabili.
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D’altro canto, le coppie dello stesso sesso erano più propense a discutere se essere fedeli dal punto di vista sessuale oppure no fosse davvero lo scheletro della coppia. Secondo gli esperti questa differenza si fonderebbe sul fatto che le coppie dello stesso sesso, essendo per molto tempo escluse dal riconoscimento pubblico delle unioni hanno potuto godere di un maggiore spazio emotivo per ripensare la struttura del matrimonio tradizionale.
Secondo quanto riportato dallo studio – che si appoggia a una ricerca precedente – rispetto al 1975, negli anni 2000 si è giunti ad una maggiore apertura nei confronti di modelli di coppia che non siano esclusivamente monogami. Secondo un’altra ricerca sul tema, il 4-5% della popolazione USA è attualmente coinvolta in una relazione non monogama.
