C’era una volta “carta e penna”. Oggi sms, chat, mail. Simboli, loghi o tre parole per esprimere i sentimenti in tutta immediatezza. Ebbene, oggi parlare d’amore o di odio alla vecchia maniera non ha più tempo, non vuole sapere cos’è l’attesa, quel brivido indescrivibile per cui bisognava sperava nel buon funzionamento della posta.
Secondo uno studio della University of Indiana, pubblicato a settembre scorso, quando si tratta di esprimere sentimenti ed emozioni, le email sono molto più efficienti rispetto alle lettere e addirittura ai messaggi vocali. “Quando scrivono email romantiche, i mittenti includono contenuti più positivi nel loro messaggio, consciamente o inconsciamente. In questo modo vogliono compensare l’assenza di tono insito in questo mezzo”, hanno commentato gli autori dello studio Alan Dennis e Taylor Wells.
Succede così che marito e moglie litighino di mattina e all’ora di pranzo siano già al pc a scambiarsi mail. O che amici di vecchia data con qualche conto in sospeso, si rintraccino tramite posta elettronica per alleggerirsi il cuore. Nero su bianco: comunque.
Ma il vantaggio principale delle mail sul messaggio vocale, risiede solo nel fatto che abbiamo più tempo per scriverle, semplicemente. Si ha possibilità di modificare il contenuto dei messaggi, per essere sicuri che si adattino alle esigenze della situazione. Viceversa, il messaggio audio viene memorizzato e non potrà più essere modificato. Semmai cancellato. Pertanto, gli autori riflettono più quando scrivono una e-mail e questo sforzo supplementare può aumentare l’emozione.
Ecco allora tornare il romantico e “caro vecchio” calamaio. Se è vero che leggere una mail rende più agitati e disposti ad accogliere emozioni incontrollate, pensate allora a quanto potremmo essere felici di ricevere una busta affrancata, a noi destinata e contenente una lettera. Questioni di punti vista…
