Se un tempo si diventava mamme anche sotto i diciotto anni, oggi i tempi si sono allungati. Addirittura raddoppiati, talvolta. E se la mamma, un tempo, poteva diventare nonna già intorno ai 30, oggi casi del genere sono una rarissima eccezione. La scusa più frequente per non affrontare una nascita, in genere, è quella della difficoltà economica e lavorativa. Ma cosa ne pensa la scienza: è vero che un parto è da intendersi come un rischio per la professione?
Secondo un nuovo studio aspettare i 30 anni per la prima gravidanza potrebbe aiutare ad affrontare al meglio, soprattutto da un punto di vista economico, la maternità. E tutto il resto della vita. Pubblicato nella rivista PLoS ONE, i risultati sono validi per tutte quelle donne con e senza titolo di laurea. Tuttavia è stato osservato che, tra chi non ha conseguito il diploma, chi ha avuto il primo figlio prima dei 25 anni ha avuto maggiori difficoltà.
I risultati sono basati su un’analisi che ha preso in esame esperienze di lavoro, statistiche di nascita e vari dati di quasi 1,6 milioni di danesi di età compresa tra i 25 e i 60, tra il 1995 e il 2009. Risultati alla mano, le donne con istruzione universitaria che hanno aspettato almeno 31 anni per la prima gravidanza ha guadagnato di più rispetto alle donne che non avevano figli. Invece, tra le laureate, chi ha avuto figli prima dei 25, ha in media due anni di stipendio in meno; tra le non laureate, sempre sotto i 25 anni, 2,5 in meno.
Parliamo adesso di chi ha avuto un figlio prima dei 28 anni: indipendentemente dal titolo, la media economica è più bassa rispetto a quelle senza figli. Quelle senza laurea hanno avuto una perdita di reddito a breve termine, ma alla fine hanno guadagnato, nel corso della vita, di più rispetto alle altre. Le intervistate che hanno aspettato fino a 37 anni per diventare mamme, hanno mezzo anno di stipendio in più rispetto alle “single”.