Quando si parla di amore il tempo è sempre così soggettivo che è difficile stabilire cosa fare o non fare. Le farfalle nello stomaco, la distanza temporale dall’ultimo innamoramento, la ricerca del principe o della principessa, gli ormoni impazziti, sono tutte variabili da prendere in considerazione. E così tutti quei passi che determinano il fluire del tempo e il crescere dell’amore diventano indispensabili per stabilire la direzione dell’amore.
Match.com ha provato a documentare il tempo medio impiegato ad innamorarsi, sulla base di una ricerca che ha coinvolto circa 2mila persone. Ebbene, per dire “ti amo” ci vogliono in media cinque mesi, ci si fidanza dopo due anni, e ci sposa entro quattro. Per i bambini bisogna aspettare i 1400 giorni, mentre arriva un po’ prima l’animale domestico, a circa 813 giorni. E la casa insieme? “Costa” almeno 1000 dì di amore.
E poi tante altre piccole cose: ci si tiene per mano la prima volta tra i 7 e i 14 giorni, si presenta il migliore amico entro il mese, più o meno quando ci si spoglia, seppur a luci rigorosamente spente. La dichiarazione ufficiale del proprio status sui social avviene in 157 giorni, mentre il primo litigio verso i 170. A distanza di sei mesi ci si prende qualche libertà in più, come lasciare lo spazzolino da denti o ottenere un cassetto per sé. I genitori arrivano ad essere presentati più o meno a metà anno, mentre per la prima vacanza insieme ci vogliono circa 11 mesi.
L’amore però non si fa con un calendario, e neanche con un calcolatore in mano. Stabilire questa timeline dei sentimenti, che assomiglia più ad una raccolta punti che ad una guida emozionale, può aiutare a fare qualche confronto, ma non deve mai essere il metro di giudizio del proprio rapporto. Dopotutto l’amore è l’unica cosa che ci rende veramente liberi, allora perché omologarsi? Basta essere felici, alla faccia di quello che dicono gli altri.
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