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Pescomaggiore, il borgo di paglia continua a vivere

Strutture in legno e balle di paglia per andare avanti: la storia del paese che, a sei anni dal terremoto, non si abbatte ma combatte

Pescomaggiore
Courtesy of © www.childrenonlus.it
Erano le 3:32 di un 6 aprile che nessuno di Pescomaggiore potrà mai dimenticare. Ventitré secondi di paura e distruzione. Quel terremoto che 6 anni fa ha messo in ginocchio L’Aquila e dintorni ha colpito anche questo piccolo borgo di origini altomedioevali alle porte del Parco Nazionale del Gran Sasso – Monti della Laga. E mentre cadono a pezzi le palazzine prefabbricate delle “new town” costruite dal governo Berlusconi, c’è qualcosa che sembra incredibilmente forte, come la volontà di andare avanti e di ripartire, propria degli abitanti di Pescomaggiore.
 
“I tempi lunghissimi dell’emergenza e della ricostruzione rischiano di portare all’abbandono del paese, già semi-spopolato dall´emigrazione- si legge su www.pescomaggiore.org – Invece di attendere abbiamo preferito rimboccarci le maniche, per poter continuare ad abitare la nostra terra ed il nostro paese, per ricostruirlo da subito insieme ad un futuro comune”.
 
Prima del terremoto esisteva già il Comitato per la Rinascita di Pescomaggiore, che aveva come obiettivi quelli di migliorare la qualità della vita e recuperare l’abitato storico con campagne di informazione, attivando processi partecipativi ed avviando microprogetti nel campo dell’agricoltura, del turismo e della convivialità artistica. Poi, dopo quel 6 aprile, tutto è cambiato: il nuovo obiettivo era quello di realizzare un villaggio autocostruito e autofinanziato per consentire a più famiglie possibili di restare qui. Di continuare a vivere. Di ricominciare.
 
Su progetto degli architetti Paolo Robazza e Fabrizio Savini del BAG studio mobile e con l’assistenza tecnica di Caleb Murray Burdeau, esperto in bioarchitettura, si è deciso di realizzare, su terreni concessi in comodato da alcuni compaesani a poche centinaia di metri dal paese, un villaggio di bilocali e trilocali low cost ed a minimo impatto ambientale nel rispetto delle vigenti norme anti-sismiche ed edilizie.
La tecnologia costruttiva prevede l´utilizzo di una struttura in legno portante e tamponatura in balle di paglia. L´energia elettrica è fornita da impianti fotovoltaici e il riscaldamento da una stufa a legna, sufficiente a scaldare tutta la casa con appena un paio d’ore di accensione. Il villaggio è dotato anche di un impianto di fitodepurazione e di compostiere dove i rifiuti organici verranno trasformati in fertilizzante per gli orti.
 
Il progetto di recupero e riqualificazione, finanziato da Unipol per Legambiente, rientra nell’ambito del progetto nazionale Bellezza Italia, nato per valorizzare i luoghi e le esperienze più qualificanti del Paese, sia dal punto di vista sociale che ambientale. Il costo delle abitazioni (circa 650 euro al metro quadro, un quinto di quello degli appartamenti del progetto C.A.S.E.) è sostenuto dalle donazioni per l’Ecovillaggio e per la parte mancante dalle tasche dei beneficiari, in una ragione circa del 50%. 
 
Per andare avanti, dopo essere caduti ed essersi rialzati, grazie al sostegno del Gruppo Unipol, Legambiente organizza per il 21 ed il 22 febbraio ‘Festambiente Beni culturali sulla neve’ per presentare il nuovo intervento del progetto Bellezza Italia realizzato a E.V.A. l’Eco Villaggio di Pescomaggiore. Bellezza Italia ha un obiettivo concreto: valorizzare i luoghi e le esperienze più qualificanti del Paese, sia dal punto di vista sociale che ambientale. L’appuntamento è per sabato 21 febbraio, alle ore 17.00, all’Auditorium del Parco dell’Aquila per la presentazione del progetto e.v.a. e domenica 22 febbraio all’eco villaggio di Pescomaggiore, tutto il giorno, per Festambiente.

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